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12/7/2006 (Archivio storico)

Strategia globale dell'UE per la promozione e la protezione dei diritti dei minori


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Con la pubblicazione della Comunicazione “Verso una strategia dell’Unione Europea sui diritti dei fanciulli”, adottata lo scorso 4 luglio 2006, la Commissione Europea ha lanciato la sua prima Strategia globale volta a rafforzare la protezione dei minori, nelle politiche promosse tanto all’interno quanto all’esterno dell’Unione, con particolare riferimento alla lotta contro la pedofilia, il traffico, il turismo sessuale ed il lavoro forzato.

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La Strategia della Commissione prevede pertanto un’azione trasversale e trans-settoriale comprendente una serie di misure concrete e di immediata attuazione, tra cui la previsione di un sistema europeo di hotlines telefoniche dedicate alla protezione e promozione dei diritti dell’infanzia, o la predisposizione di accordi finalizzati a combattere l’uso di carte di credito per l’acquisto di immagini pedopornografiche sulla rete.

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La Commissione sta inoltre predisponendo un registro che permetta agli Stati membri di conoscere i nomi delle persone condannate per reati legati allo sfruttamento sessuale di minori, così come prevede di nominare al suo interno un Coordinatore sui diritti dei bambini, il quale assicuri una maggiore visibilità della tematica nell’azione comunitaria e garantisca un adeguato coordinamento.

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Intervenendo alla presentazione dell’iniziativa, il Presidente Barroso ha dichiarato: “Quando ho assunto il mio incarico, mi sono impegnato a promuovere ogni iniziativa che abbia un forte impatto sui diritti fondamentali. La vera testimonianza del nostro impegno a favore dei diritti fondamentali sono i diritti e i valori che tramandiamo alle generazioni future. Spero che dal processo a cui oggi diamo avvio scaturiranno iniziative pratiche che rafforzeranno i diritti dei minori.” Il Vice-Presidente Frattini, responsabile per l’area Giustizia, libertà e sicurezza ha invece sottolineato: “Siamo ben lungi da una situazione di rispetto generale per i diritti dei minori e non sempre si viene incontro alle esigenze di bambini ed adolescenti. L’Unione europea può e deve apportare un valore aggiunto fondamentale ed essenziale in questo campo.”


Aggiornato il

16/7/2009