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26/4/2022

UNODC: alto il rischio di traffico di esseri umani dall’Ucraina

L’Ufficio delle Nazioni Unite su droghe e crimine (UNODC), ovvero l’entità dell’ONU che si occupa del traffico di esseri umani, ha pubblicato un documento sul rischio di traffico di esseri umani derivante dal conflitto in Ucraina.

Grazie alla Direttiva di Protezione Temporanea adottata dall’Unione Europea nel 2001, che in questo momento consente ai migranti ucraini di entrare negli altri Paesi europei senza visto, e grazie alla sospensione del Regolamento di Dublino, che richiede di presentare domanda di asilo nel primo Paese europeo di arrivo, il rischio che i cittadini ucraini ricorrano a trafficanti è sensibilmente ridotto. Tuttavia, queste misure non sono applicabili ai migranti non ucraini che si trovavano nel Paese allo scoppio del conflitto, i quali si trovano costretti a ricorrere ai trafficanti per lasciare il Paese.

Nonostante le misure speciali, i 3.6 milioni di persone fuggite dall’Ucraina sono ancora esposte a varie forme di traffico a causa del loro status di sfollati e delle vulnerabilità a cui vanno incontro sia durante il viaggio sia nel Paese di arrivo. Per esempio, si stima che migliaia di minori stiano viaggiando non accompagnati, situazione che li pone ad alto rischio di traffico o di altri abusi. In questo contesto, i gruppi criminali che operano tra l’Ucraina e Paesi europei o dell’Asia centrale approfittano delle persone senza rete di supporto, sfruttando le loro vulnerabilità e necessità.

Anche prima dello scoppio del conflitto, molti ucraini erano stati identificati come vittime di traffico e sfruttamento sia all’interno del proprio Paese, sia nelle nazioni vicine, prevalentemente Russia e Polonia. Mentre la maggior parte delle vittime sono state trafficate da organizzazioni di basso livello, altre sono legate a gruppi criminali transnazionali che le hanno reclutate prevalentemente per motivi di sfruttamento lavorativo, nel settore agricolo, minerario o delle costruzioni.

Per le persone che scappano dall’Ucraina e cercano rifugio in altri Paesi, conclude l’UNODC nel documento, l’accesso e lo status legale sono cruciali per prevenire il traffico di esseri umani e per questo motivo la comunità internazionale, gli Stati e le organizzazioni non statali devono assicurare loro l’accesso sicuro ai servizi essenziali.