Unione Europea: le implicazioni della pandemia di COVID-19 sui diritti fondamentali
Lo scoppio della pandemia di COVID-19 influisce sulla vita quotidiana delle persone nei 27 Stati membri dell'UE. Poiché il numero di persone infette nel territorio dell'UE ha iniziato a salire rapidamente a febbraio e marzo, i governi hanno messo in atto una serie di misure volte a contenere la diffusione del virus. Molte di queste misure riflettono come, in situazioni di emergenza eccezionali, l'urgente necessità di salvare vite umane giustifichi restrizioni su altri diritti, come la libertà di movimento e di riunione.
L'8 aprile 2020 l'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA) ha pubblicato il primo di tre rapporti mensili sull'impatto che la pandemia sta avendo nell'Unione Europea. La relazione illustra alcune delle misure adottate dagli Stati membri dell'UE nel periodo 1 febbraio - 20 marzo 2020 per proteggere la salute pubblica durante la pandemia di COVID-19, concentrandosi su quattro questioni correlate: le misure per contenere il virus e mitigarne l'impatto nelle aree della vita sociale, dell'istruzione, del lavoro e della libertà di movimento, nonché delle procedure di asilo e della migrazione; l'impatto del virus e gli sforzi per limitarne la diffusione in particolari gruppi nella società; gli episodi di discriminazione xenofoba e razzista, compreso il crimine d'odio e, infine, la diffusione della disinformazione relativa all'epidemia e le implicazioni delle relative misure di contenimento sulla protezione dei dati e sulla privacy.