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17/1/2012
La famosa Scultura dell'artista svedese Carl Fredrik Reuterswärd di fronte alla sede delle nazioni Unite a New York
© UN Photo/Rick Bajornas

Unione Europea: passato sotto silenzio il 13° Rapporto sull’esportazioni di armi

Il 13° Rapporto dell’Unione Europea sull’esportazioni di armi è stato pubblicato senza essere segnalato o pubblicizzato in alcun modo. È quanto denunciano in un comunicato stampa le principali reti europee attive per il controllo degli armamenti, tra cui, per l’Italia, la Rete Disarmo e la Tavola della Pace.
La XIII Relazione annuale sul controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari è stata infatti pubblicata venerdì 30 dicembre 2011, ultimo giorno lavorativo dello scorso anno, e non ne è stata data notizia né sul sito del Consiglio dell'Unione Europea, né su quello del Parlamento Europeo.

In base  a quanto si legge nel comunicato, il Rapporto risulterebbe inoltre incompleto e con dati non attendibili, così come già denunciato dall’analista della rete disarmo Giorgio Beretta in un’analisi del Rapporto pubblicata sul portale Unimondo. Le associazioni evidenziano che per otto Paesi europei, tra cui rientrano i principali esportatori di armi al mondo, Regno Unito e Germania, non è stato possibile effettuare un’analisi precisa sulla mole delle esportazioni di armi poiché non hanno fornito dati completi su di esse. Per quanto riguarda l’Italia, invece, i dati relativi alle operazioni di esportazioni effettuate per l’anno 2010  forniti all’Unione Europea e contenuti nel Rapporto si discostano di gran lunga, al ribasso, da quelli forniti nella Relazione ufficiale della Presidenza del Consiglio per lo stesso anno. Se il valore delle esportazioni dichiarato nel Rapporto è stato di 615 milioni di euro, nella Relazione della Presidenza del Consiglio si parlava di una cifra ben superiore, pari a circa 2.574 milioni di euro.

Le associazioni, le reti e i centri di ricerca europei attivi per il controllo degli armamenti chiedono quindi ai membri del Parlamento europeo che venga promosso un dibattito sul Rapporto e che venga contestualmente avviata un’analisi approfondita dei dati in esso contenuti.