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Casa di rifugiati in Guatemala
© UNESCO/Loock F./UNESCO

La protezione dei diritti nell'ambito della human mobility

Autore: Sofia Omar Osman, MA in Istituzioni e politiche dei diritti umani e della pace, Università di Padova / Collaboratrice del Centro diritti umani

La questione migratoria nel continente americano rappresenta uno dei temi più rilevanti a livello sociale, economico e politico. I primi sforzi per affrontare il fenomeno migratorio sono stati compiuti nel 1996, con l’istituzione del Relatore Speciale sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie da parte della Commissione interamericana dei diritti umani, su richiesta specifica dell’Assemblea Generale dell’OSA (Risoluzioni AG/RES. 1404 XXVI-O/96 e AG/RES 1480 XXVII-O/97). Recentemente è stato deciso di cambiare il nome in Relatore Speciale sulla mobilità umana per riflettere le modifiche apportate dal 2012 con l’estensione dello scopo del mandato a nuove tematiche. Tale ruolo è attualmente ricoperto dall’argentina Andrea Pochak.

Dal 2012 il Relatore Speciale ha il mandato di monitorare il rispetto dei diritti umani di tutti i gruppi vulnerabili interessati dalla cosiddetta “human mobility” (mobilità umana), tra cui: i migranti e le loro famiglie, i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale, gli apolidi, le vittime dei fenomeni di smuggling (favoreggiamento dell'immigrazione clandestina) e trafficking (tratta) e gli sfollati interni.

Il Relatore Speciale ha il compito di:

  • formulare raccomandazioni agli Stati parte e agli organismi dell'OSA e offrire assistenza su tutte le questioni di sua competenza
  • preparare relazioni e rapporti sulla situazione dei migranti e degli altri gruppi vulnerabili nel contesto della mobilità umana nel continente americano
  • monitorare il rispetto dei diritti umani nell’ambito della mobilità umana e fare luce su eventuali violazioni
  • sensibilizzare sugli obblighi degli stati su questo tema
  • rispondere prontamente alle comunicazioni che denunciano presunte violazioni dei diritti umani dei migranti, delle loro famiglie e di altri gruppi vulnerabili nel contesto della mobilità umana sul territorio di uno degli Stati membri dell’OSA.

Il mandato del Relatore Speciale prevede infatti la possibilità di effettuare delle visite nei Paesi membri dell’OSA, per monitorare in situ la situazione relativa al rispetto dei diritti umani dei migranti e preparare dei rapporti contenenti eventuali osservazioni e raccomandazioni agli Stati su quanto emerso dalla visita.

Oltre ai rapporti derivanti dalle visite-paese, il Relatore Speciale si occupa della preparazione di rapporti tematici su temi rilevanti che interessano le questioni legate al fenomeno migratorio nella regione. Questa tipologia di rapporti è funzionale alla diffusione di una più ampia conoscenza e consapevolezza delle dinamiche migratorie nel continente americano, e fanno riferimento in particolare alle discriminazioni, al razzismo, al rispetto e alla promozione dei diritti umani dei migranti, alle conseguenze economiche derivanti dai processi migratori, alle politiche promosse e realizzate dagli Stati in questo ambito.

Negli anni, dato il crescente aumento dei flussi migratori nel continente, l’attenzione dell’OSA si è concentrata sempre più sulla tematica in oggetto. Nel 2005 l’Assemblea Generale dell'ONU ha adottato il Programma Interamericano per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani dei Migranti, inclusi i Lavoratori Migranti e le loro Famiglie (Inter-American Program for the Promotion and Protection of the Human Rights of Migrants, including Migrant Workers and Their Families), che costituisce la pietra miliare negli sforzi dell'OSA in questo settore.

Il Programma, gestito dal Comitato per gli affari giuridici e politici (Juridical and Political Affairs Committee-CAJP) dell'OSA, ha come obiettivo principale la protezione dei diritti dei migranti, attraverso la promozione di politiche pubbliche adeguate, di un impianto normativo efficiente, e lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri.

Il Programma, per il raggiungimento dei propri obiettivi, si avvale di due meccanismi fondamentali di follow-up: le Sessioni speciali del Comitato per gli affari giuridici e politici e il Piano di lavoro del Segretario Generale dell’OSA.

Le Sessioni speciali del Comitato, convocate con cadenza annuale, fungono da meccanismo di valutazione dell’effettivo funzionamento del Programma. Ad esse partecipano gli organismi dell’OSA, gli Stati membri, nonché esperti e docenti universitari e le organizzazioni della società civile che operano in questo campo. Lo scopo delle Sessioni è quello di consentire a tutti gli attori coinvolti nel programma di presentare le proprie attività e gli obiettivi raggiunti per la promozione e la protezione dei diritti umani dei migranti, nonché di consentire lo scambio di informazioni, di buone prassi e di proposte per il miglioramento del sistema stesso.

Il Programma, per garantire la corretta applicazione delle previsioni in esso contenute, prevede inoltre che il Segretario Generale dell’OSA prepari un Piano di lavoro volto alla pianificazione e alla realizzazione delle attività e degli obiettivi del programma. Le attività assegnate al Segretariato Generale dal Programma sono 33, volte prevalentemente alla promozione di politiche pubbliche e di azioni concrete per la protezione dei diritti dei migranti. Il Piano, inoltre, contiene raccomandazioni, rivolte agli Stati membri, alle organizzazioni regionali e alle organizzazioni della società civile, per la promozione dei diritti dei migranti, che comprendono, tra le altre cose, la firma o la ratifica degli strumenti giuridici in materia di diritti umani predisposti nell’ambito del sistema interamericano, la revisione della legislazione interna degli Stati affinchè sia coerente con gli impegni assunti per la promozione e protezione dei diritti umani dei migranti, nonché attività di formazione del personale che opera nell’ambito delle migrazioni.

Nel 2007, rilevando la centralità dell’argomento e la portata del fenomeno, il Consiglio Permanente dell’OSA ha istituito un organo ad hoc, il Comitato Speciale sulle questioni migratorie (Special Committee on Migration Issues), con il compito di analizzare le questioni relative alle migrazioni da una prospettiva generale, che tenga in considerazione le disposizioni dettate dal diritto internazionale dei diritti umani.

Tale Comitato si avvale di un ulteriore strumento tecnico, lanciato nel 2008 come supporto operativo: il Programma Migrazione e Sviluppo (Migration and Development Programme – MIDE), il cui obiettivo generale è quello di contribuire allo sviluppo di politiche pubbliche in grado di migliorare la gestione complessiva della questione migratoria nel continente americano, attraverso il dialogo, la cooperazione, l’accesso alle informazioni e il rafforzamento delle alleanze strategiche con altri organismi, nazionali ed internazionali, e con le organizzazioni della società civile impegnate in questo settore.

Aggiornato il

4/4/2024