Credo si possa affermare che il problema dei diritti umani è, malgrado ogni opposta apparenza, vecchio quanto il mondo culturale al quale apparteniamo.
Quando Antigone, contro le leggi scritte di Creonte, ma in nome delle leggi non scritte, dà clandestina sepoltura al fratello Polinice e viene, per questo fatto, condannata ad essere sepolta viva in una caverna, in fondo non faceva che reclamare un diritto che aveva il suo fondamento, non nella proterva volontà del sovrano, ma, per volontà degli dei, nel cuore dell'uomo. «... leggi non scritte, dice Antigone, inalterabili, fisse degli dei, quelle che non da oggi, non da ieri vivono, ma eterne: quelle che nessuno sa quando comparvero».
Più tardi questo diritto scritto nel cuore dell'uomo fu chiamato, e da parte cattolica e da parte laica, diritto naturale. Oggi lo si potrebbe anche chiamare diritto umano.[...]
Prolusione svolta all'inaugurazione dei corsi della Scuola di specializzazione in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani, Università di Padova, 13 febbraio 1989.