Qualcuno ha giudicato il concetto di diritti umani "sfuggente e pieno di contraddizioni" e un filosofo (Karl Jaspers) l'ha definito addirittura "inaffidabile" a causa del differente valore, che popoli e civiltà attribuiscono a un'espressione, quella appunto di "diritti umani", che pure dovrebbero avere un significato universale.
Tuttavia la nostra è stata autorevolmente definita l'"età dei diritti" (Norberto Bobbio). Si è, infatti, venuta profilando una prospettiva diversa, rispetto al passato, dei rapporti fra Stato e cittadini: una prospettiva, cioè, di attenzione alle esigenze dei governati, piuttosto che a quelle dei detentori del potere [...]