Regioni inclusive e città inclusive nel dialogo interculturale
Luc Van den Brande
Il processo di allargamento dell’Unione Europea (UE) e il costante aumento della mobilità delle persone, in connessione con l’espansione del mercato comune, il fenomeno migratorio e i nuovi legami commerciali con il resto del mondo, stanno rendendo le società europee sempre più multi-culturali, multi-linguistiche, multi-etniche e multi-religiose.
In questo contesto, la strategia di dialogo interculturale rappresenta, per l’UE, uno strumento basilare per la promozione dell’inclusione attraverso la comprensione, in particolare, delle tradizioni culturali, delle pratiche religiose e della storia. Politiche di dialogo interculturale possono, inoltre, ridurre i rischi di indifferenza, di esclusione sociale, di marginalizzazione e di diffusione di atteggiamenti razzisti e xenofobi, così come favorire il dialogo tra i diversi gruppi culturali, stimolando la loro partecipazione alla vita sociale e politica.
Il ruolo delle città e delle regioni nella promozione di questo approccio inclusivo è fondamentale. In virtù della loro vicinanza strategica rispetto al cittadino, possono dare risposta ai bisogni specifici e alle richieste dei diversi gruppi culturali all’interno dell’UE. Il Comitato delle Regioni dell’UE è dunque impegnato nella promozione di ogni forma di inclusione sociale attraverso il dialogo interculturale, grazie alla sua capacità di mobilitare capillarmente, attraverso reti consolidate, le varie comunità locali e regionali.