Fra le tante contraddizioni che segnano la vita nel pianeta alla soglia del terzo millennio, una si segnala in particolare per la sua macroscopica insidiosità: quella tra interdipendenza mondiale, effettivamente operante, e persistenza della cultura dello stato-nazione-sovrano-armato-confinario.
L'imperativo, razionale e ragionevole, che discende dall'interdipendenza mondiale è quello del "governare insieme", aldilà e al di sopra dei confini.
La risposta della cultura della statualità confinaria è quella del "limes", della difesa nazionale armata, che lungi dal garantire denuncia insufficienza delle
capacità di governare.
Il perdurare della contraddizione fra interdipendenza e statualità confinaria alimenta un crescente, diffuso stato di insicurezza, che pervade la condizione umana nella sua quotidianità, e una prassi di conflittualità che sembrava ormai dismessa quanto meno nelle sue sanguinolente manifestazioni guerreggiate [...]