Nessuna persona ragionevole può pretendere che l'Italia assuma ruoli originali ed esemplari nella politica internazionale, anche se non di rado statisti e pubblicisti del nostro paese, prendendo sul serio i luoghi più triti della retorica risorgimentale, le hanno assegnato proprio tali compiti.
Il peso culturale, politico, economico e militare del paese non è tale da permettergli di camminare per vie gran che diverse da quelle percorse dai paesi con cui si trova in più stretto contatto. Da quando lo stato italiano è nato, fino a oggi, le scelte di fondo della sua politica estera sono state sostanzialmente conformi alle grandi tendenze operanti in questo o quel periodo.
Ma poiché tali tendenze non sono state e non sono mai del tutto univoche nelle loro implicazioni e nelle loro conseguenze, è sempre stato, ed è possibile inserirvisi agendo in modo sensato o insensato, miope o lungimirante, costruttivo o distruttivo, contribuendo quindi al consolidamento o al dissolversi della tendenza entro cui si opera [...]