Nuova governance e identità multiple
Francesca Longo
Il tema della governance è uno tra i mainstreamings degli studi sull’Unione Europea. L’evoluzione di quest’ultima in termini di produzione normativa, capacità regolatoria e complessità istituzionale, ha permesso l’adozione di questo concetto quale chiave di lettura di un sistema che, pur in assenza di un governo nella sua forma classica, svolge pienamente funzioni di governo.
Nonostante il moltiplicarsi delle teorie e degli approcci che utilizzano la governance come riferimento per descrivere i complessi meccanismi di potere all’interno dell’Unione, tuttavia non si è ancora raggiunto un accordo unanime su una definizione che possa connotare definitivamente questo concetto. Mayntz (1999) nota che l’uso più diffuso di questo termine sta a indicare un nuovo modello di governo che si distingue dal controllo gerarchico e che è caratterizzato da un processo di formulazione delle regole basato sulla cooperazione e sull’interazione tra le autorità e gli attori non statuali nel quadro di reti decisionali miste pubblico- private.
A tal fine il lavoro si concentra sul concetto di governance, con l’obiettivo di verificare se nell’Unione Europea è possibile sviluppare un «modo di governare» che facilita il consolidarsi di identità multiple nei cittadini dell’Unione. A tal fine sono analizzati i principali «Modes of Governance » attualmente attivati nell’UE al fine di verificare la loro incidenza sullo sviluppo del concetto di cittadinanza che, adottando la prospettiva di Bellay, viene scomposta in tre elementi chiave: appartenenza, diritti e partecipazione.
Partendo dal presupposto che solo i meccanismi politico-istituzionali che garantiscono la partecipazione di tutti i gruppi sociali presenti nel territorio interessato ai processi decisionali di alcune politiche rilevanti ai fini del mantenimento dell’identità, incentivano lo sviluppo delle tre componenti della cittadinanza, si arriva a concludere che solo il metodo comunitario, la cui applicazione ha dato vita al modello della multilevel governance, che permette la partecipazione per tutto il ciclo di policy ai diversi gruppi territoriali e sociali, incentiva lo sviluppo dell’identità. Il saggio parte dall’assunzione che il processo di formazione del senso di identità è strettamente connesso con la partecipazione politica. Maggiore è la possibilità data agli attori di partecipare ai processi di formazione della politica, maggiore sarà l’incentivo all’identificazione degli stessi attori con il sistema politico.