Nello spazio di pochi anni abbiamo assistito alla nascita di nuovi Stati-Nazione in modo così rapido e quantitativamente rilevante come mai si era verificato nel corso di tutto il secolo.
La disgregazione dell'URSS e della Jugoslavia hanno accresciuto di ben sedici unità gli Stati sovrani internazionalmente riconosciuti e, per il momento, non si intravede un limite al moltiplicarsi delle separazioni nazionali.
Questi Stati mirano alla realizzazione di un modello di Stato-nazione territorialmente omogeneo sul piano linguistico ed etnico, cioè quello definito dallo slogan: "uno Stato per ogni nazione ed un unico Stato per l'intera nazione".
I nuovi Stati appena formatisi hanno costituito eserciti, eretto barriere, coniato nuove monete, circoscritto i territori e quindi hanno presentato le loro carte per una presenza all'ONU.
Presenza che si costruisce ancora sulla classica formula trinitaria dello Stato della storia occidentale: popolo-sovranità-territorio.
Ma il territorio non è soltanto elemento costitutivo dello Stato. Esso infatti è strettamente connesso al concetto di sovranità di cui costituisce il limite, verso l'esterno, mentre a livello interno "misura" la potenza e, al contempo, identifica il popolo nei confronti del quale detta sovranità può essere esercitata [...]