Scienza e diritti umani: etica attraverso il diritto
Il «nuovo» Diritto internazionale che affonda le proprie radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione universale dei diritti umani ha recepito principi di etica universale e se ne fa portatore in tutti i campi, compreso quello della scienza e delle sue applicazioni tecnologiche. Nel saggio sono commentati alcuni strumenti giuridici internazionali che, in modo esplicito, collegano l'operare scientifico al paradigma dei diritti umani, in particolare la Convenzione di Oviedo del 1997 «per la protezione dei diritti dell'uomo e la dignità dell'essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina», promossa dal Consiglio d'Europa, e due Dichiarazioni «universali» dell'Unesco rispettivamente portanti su «Genoma umano e diritti umani» e «Bioetica e diritti umani».
Il senso è che scienza e tecnologia devono rispettare principi di natura etica, a cominciare da quello del rispetto della dignità umana e dei diritti che le ineriscono, in particolare il diritto alla vita e il diritto all'integrità fisica e psichica. L'autore si domanda perché gli stessi principi non siano altrettanto puntualmente evocati con riferimento ai campi delle scienze umane, sociali e giuridiche: si impone l'etica dei diritti umani ai medici e ai biologi, ma non anche ai giuristi e agli economisti. Chi teorizza e propaganda il diritto di fare la guerra o il neoliberismo non è meno pericoloso, per la salvaguardia della dignità e della vita umana, di chi promuove e conduce esperimenti di clonazione umana e di eugenetica.
In conclusione l'autore sostiene che politologi, giuristi ed economisti dovrebbero utilmente avvalersi di quanto proclama l'articolo 7 della Dichiarazione delle Nazioni Unite «sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti»: «Tutti hanno diritto, individualmente e in associazione con altri, di sviluppare e discutere nuove idee e principi sui diritti umani e di promuovere la loro accettazione».