NEWSLETTER N. 5 - Ottobre 2011

La scuola per i diritti umani e la cittadinanza democratica
Centro diritti umani e Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace dell'Università di Padova - Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights della Regione del Veneto
Con questa Newsletter il Centro diritti umani, la Cattedra UNESCO e l'Archivio Pace Diritti Umani si propongono di:
- contribuire a promuovere la cultura universale dei diritti umani mediante la condivisione delle conoscenze, lo sviluppo dei valori e il rafforzamento di attitudini e comportamenti che promuovono i diritti umani, la messa in atto di azioni intese a difendere e promuovere i diritti umani, la costruzione di capacità di azione civica e politica democratica;
- sostenere percorsi di educazione ai diritti umani intesa come educazione all'assunzione di responsabilità per lo svolgimento di ruoli di cittadinanza attiva e democratica;
- mantenere un contatto in chiave di “curriculum development” con quanti hanno collaborato alle diverse iniziative di formazione attuate dal Centro e dalla Cattedra UNESCO in collaborazione con la Regione del Veneto;
- fornire materiali di studio sui programmi di educazione ai diritti umani, alla democrazia e alla pace promossi in particolare dal MIUR, nel quadro del programma “Cittadinanza e Costituzione”, dalle Nazioni Unite, dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea;
- riflettere sulle trasformazioni in atto dello statuto e della pratica della cittadinanza, alla luce sia della Costituzione e del vigente Diritto internazionale dei diritti umani sia degli accelerati processi di multiculturalizzazione delle nostre società.
Programma “Cittadinanza e Costituzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
È stata pubblicata la graduatoria finale del Bando di concorso per le scuole “Cittadinanza, Costituzione, Sicurezza”, pubblicato con decreto n.95 il 10 febbraio scorso.
La graduatoria elenca i progetti che hanno superato la selezione. Fra i primi 48 progetti che hanno ottenuto il finanziamento 4 sono veneti:
- DD di Rosa’ (Vi) - Progetto: “Nella costituzione la nostra sicurezza”
- Collegio Vescovile Barbarigo di Padova - Progetto: “Persona cittadinanza e costituzione: un cantiere sempre aperto”
- IPSSA Pellegrino Artusi di Recoaro Terme (Vi) - Progetto: “Sicurezza a scuola compito di cittadinanza attiva”
- ITI Marconi - Padova - Progetto: “Scacco”
Sono elencati, inoltre, 391 progetti collocati in posizione utile in graduatoria finale per il raggiungimento minimo del punteggio di 60/90, così come previsto dal bando, ma che non sono finanziabili per superamento dei limiti delle risorse disponibili.
Fra questi si trovano altri 12 progetti veneti:
- Liceo Brocchi di Bassano del Grappa (Vi) con il progetto “Si-curi di sé. Dignità della persona, cura e sicurezza”
- I.C. 2 di Vicenza con il progetto “Non siamo marionette… ma cittadini responsabili”
- IM Duca degli Abruzzi di Treviso con il progetto “Un’isola per le scuole «Cittadinanza e Sicurezza»: work in progress”
- ITC Calvi di Padova con il progetto “Consapevole e sicuro: dai banchi di scuola… un cittadino responsabile”
- I.C. Ridolfi di Vicenza con il progetto “La regola, volano per una rinnovata entità etico-sociale”
- ITC Einaudi di Padova con il progetto “Sicurezza? Sì, grazie!”
- C.D. III di Bassano del Grappa (Vi) con il progetto “Sani e salvi..,. per Costituzione”
- Rete di scuole di Abano Terme (Pd) con il progetto “ Abano: sicurezza umana e cittadinanza attiva”
- C.D.II di Treviso con il progetto “Primi grandi passi verso la sicurezza”
- Liceo scientifico Galilei di Verona con il progetto “Cittadini promossi in sicurezza”
- II Circolo di Mira (Ve) con il progetto Diventiamo cittadini sicuri”
Da evidenziare la grande partecipazione nazionale al concorso, che dimostra un interesse concreto verso la tematica di “Cittadinanza e Costituzione”, già emerso negli anni scorsi con attività didattiche innovative e richieste di formazione.
Nel Veneto in particolare si è avuta una buona partecipazione ed è stato raggiunto un importante risultato, che testimonia l’alta qualità formativa delle scuole della nostra regione.
Programma mondiale per l’educazione ai diritti umani delle Nazioni Unite
Il 23 marzo 2011 è stata adottata dal Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite la Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’educazione e la formazione ai diritti umani, documentodi grande rilievo per l’attuazione del diritto all’educazione ai diritti umani e per una concreta definizione degli obiettivi universalmente condivisi ed è riferita ad ogni ordine di scuola ed ad ogni tipologia educativa: formale, informale e non formale.
La Dichiarazione chiede ai Governi, alle organizzazioni intergovernative e non governative di intensificare gli sforzi per diffondere il testo della Dichiarazione e promuoverne il rispetto e la comprensione universale.
La risoluzione con cui è stata adottata la Dichiarazione (A/HRC/16/L.1) è stata presentata da Austria, Cile, Costa Rica, Francia, Italia, Lituania, Monaco, Marocco, Perù, Filippine, Portogallo, Senegal, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svizzera ed è stata approvata all’unanimità. La Dichiarazione dovrà essere adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella discussione specifica prevista per il prossimo mese di ottobre.
La Dichiarazione si collega direttamente con il Programma delle Nazioni Unite per l’educazione ai diritti umani, giunto alla sua seconda fase(2010-2014) che prevede, nel suo Piano d’azione, di concentrarsi sulla formazione per le scuole superiori e per gli insegnanti, educatori e funzionari pubblici. Si ricorda che, nella prima fase del progetto (2005-2009), il focus era centrato sull’educazione nella scuola primaria e secondaria (vedi newsletter n.1 del giugno 2010).
Vedi il testo della Dichiarazione
Programma dell'UNESCO "Educazione per tutti"
Il 12 e 13 settembre 2011 si sono riuniti, presso la sede dell’UNESCO a Parigi, 30 esperti della prima infanzia provenienti da tutto il mondo per concordare le modalità di miglioramento della capacità di monitorare i progressi compiuti nella qualità della cura per l’infanzia e l’educazione di base, finalità dell’ECCE (Early Childhood Care and Education), programma dell’UNESCO che si inserisce come primo obiettivo dell’EFA (Education For All).
All’interno del progetto ECCE è stato creato nel 2010 un Comitato tecnico specifico (HECDI, Interagency Technical Committee to develop the Holistic Early Childhood Development Index) con l’intento di superare la frammentazione esistente riguardante la cura della prima infanzia, in favore di una visione olistica del monitoraggio sull’educazione di base, ponendosi alcuni obiettivi fondamentali:
- Promozione di politiche integrate ECCE e programmazione a livello nazionale e subnazionale;
- Protezione legale dei bambini;
- Protezione sociale e benessere dei bambini;
- Sviluppo socio-emotivo e cognitivo;
- Accesso e qualità delle cure nella prima infanzia ed istruzione;
- Salute e nutrizione
L’iniziativa fa seguito, e si ricollega, alla Conferenza Mondiale sulla cura alla prima infanzia e all’istruzione tenutasi a Mosca nel 2010. La finalità è quella di gettare le basi per una profonda revisione dei sistemi educativi e delle politiche riguardanti l’educazione e la cura della prima infanzia entro il 2015.
Approfondimenti specifici al riguardo su “World Conference on Early Childhood Care and Education (ECCE)”: Moscow Framework for action and cooperation
Programma del Consiglio d’Europa sull’Educazione per la cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani
Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha adottato lo scorso maggio, dopo tre anni di lavoro in stretta consultazione con i partner NSC (North-South Centre) la Raccomandazione sull’educazione per l'interdipendenza e la solidarietà globale, che è il primo standard giuridico europeo per l'educazione globale.
Questa raccomandazione vuole offrire una solida base per il lavoro del NSC sull’educazione globale, che è stato ampiamente esplicitato nel testo di Global Education Guidelines - A handbook for educators to understand and implement Global Education. (Linee guida per una educazione globale - Un manuale per gli educatori per capire e realizzare l'educazione globale, 2008 – vedere la nostra newsletter n.2 del luglio 2010) in uno dei suoi principali settori di attività, in Europa e oltre.
In tal modo il NSC vuole perseguire gli obiettivi posti nel testo sopra citato, che intende l’educazione globale come un processo di apprendimento trasformativo per promuovere la mutua conoscenza e l’autocoscienza collettiva.
Di particolare rilevanza la metodologia, che è possibile riassumere nello schema “capacity-building/training GE”.
La Raccomandazione per l’interdipendenza e la solidarietà globale si inserisce in questo processo educativo come uno strumento basilare per politiche educative che mirano ad una convivenza di pace ed al rispetto dei diritti umani a tutti i livelli.
Recommendation on education for global interdipendence and solidarity
Iniziative dell’Unione Europea per i diritti umani
Il 21 giugno 2011, a Bruxelles, si è tenuta una riunione di 100 esperti, nominati dalla Commissione Europea, per esaminare la situazione del programma “Europa per i Cittadini” ed aggiornarne la struttura per il periodo fino al 2014.
Il programma “Europa per i Cittadini” è nato nel 2004, nella sua prima fase, con la finalità generale di applicare in concreto il quadro giuridico (Trattato sull’Unione Europea, Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) per sostenere, attraverso il finanziamento di progetti specifici, un'ampia gamma di attività e di organizzazioni che promuovono una “cittadinanza europea attiva”, vale a dire la partecipazione attiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile al processo di integrazione europea, attraverso 4 obiettivi generali:
- dare ai cittadini l'opportunità di interagire e partecipare alla costruzione di un'Europa sempre più vicina, democratica e aperta al mondo, unita nella sua diversità culturale e da questa arricchita, sviluppando in tal modo la cittadinanza dell'Unione europea;
- sviluppare un'identità europea fondata su valori, una storia e una cultura comuni;
- promuovere un senso di appartenenza all'Unione europea tra i cittadini;
- promuovere la tolleranza e la comprensione reciproca dei cittadini europei, rispettando e valorizzando la diversità culturale e linguistica, contribuendo al contempo al dialogo interculturale.
Il programma è indirizzato a tutti i soggetti interessati che promuovono la cittadinanza europea attiva, in particolare a:
- autorità e organizzazioni locali
- istituti operanti nel settore dell’istruzione
- organismi di ricerca e gruppi di riflessione sulle politiche europee
- gruppi di cittadini
- organizzazioni della società civile
- organizzazioni non governative
- sindacati
La riunione dell’11 giugno di quest’anno si inserisce nella seconda fase del programma, prevista dal 2007 al 2013, e si è attuata dopo una pubblica consultazione on line che si è tenuta dall’ottobre 2010 al gennaio 2011, ed ha portato ad una ridefinizione dei termini di questa fase al 2014.
In conclusione del meeting si ribadisce con forza la necessità di giungere ad una cittadinanza attiva in tutti i Paesi dell’Unione Europea e vengono definite le nuove tappe programmatiche dal 2011 al 2014.
Per visualizzare la newsletter relativa al meeting di giugno: http://ec.europa.eu/citizenship/pdf/doc1301_en.pdf
Per approfondire gli obiettivi e le azioni del programma, vedere: http://eacea.ec.europa.eu/citizenship/guide/documents/programme_guide_it.pdf
Difensori dei diritti umani: pedagogia dell’esempio
Riportiamo la testimonianza diretta, e toccante per la forza delle proprie idee, di un fratello ed una sorella egiziani entrambi coinvolti nella "primavera araba".
Sherif Alaa
"Mi sono da poco laureato nel Dipartimento di Scienze Politiche. Ho lavorato nel campo dei diritti umani dal 2006. Ho deciso di partecipare alle proteste del 25 gennaio a causa del deterioramento della situazione dei diritti umani in Egitto, così come ci è toccato a causa dell'oppressione politica a cui noi tutti siamo stati sottoposti.
Sono stato arrestato per alcune ore il 28 gennaio per aver partecipato al "Giorno della Rabbia" che rivendicava dignità umana, libertà e giustizia sociale. Al momento del mio rilascio, ho deciso di non tornare a casa finché non avremmo ottenuto la nostra libertà. Durante i 18 giorni fino a che Mubarak si è dimesso, mi sono offerto volontario con "Il Fronte per la difesa dei manifestanti in Egitto", che ha fornito assistenza legale e medica ai contestatori.
Dopo oltre 18 giorni, sono tornato al mio lavoro, nel campo del monitoraggio delle elezioni, sperando che i miei sforzi possano contribuire alla democratizzazione dell'Egitto e alla sensibilizzazione politica dei miei compagni egiziani. Anche attraverso il mio lavoro come giovane formatore (attraverso un nuovo partito politico liberale emergente)".
Rania Alaa
"Sono una donna liberale di 32 anni che crede nell'uguaglianza fra tutti, che la religione non deve svolgere un ruolo nello stato, e nella ricostruzione (e nella sensibilizzazione di) comunità giovanili verso una società più democratica in Egitto.
Non mi sono mai occupata molto di politica, ma ora mi rendo conto di come mi sbagliavo: la politica è parte del tutto, e non dovremmo mai più essere passivi di nuovo. Sto scoprendo la mia forza interiore e credo che domani sia sempre un nuovo giorno!
Quando sono stata arrestata il 28 gennaio, ho avuto pensieri di paura nel mio cuore, che poi sono svaniti nel nulla quando mi sono sentita parte di questa comunità e se voglio creare una differenza, devo essere disposta a pagarne il prezzo - non importa quale possa essere.
Io continuerò a lottare, non importa quanto i nostri nemici ci ridicolizzino come rivoluzionari! "
Dossier dell'Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights
Il Consiglio d'Europa e la lotta al razzismo e alla discriminazione razziale
In questo dossier vengono analizzati gli organismi, le attività e le campagne del Consiglio d'Europa rivolti alla lotta al razzismo e alla discriminazione razziale e alla promozione dei diritti delle minoranze. Il dossier pone una particolare attenzione sulla relazione di tali organismi e l'Italia proponendo, in particolare, schede approfondite sulle raccomandazioni contenute nei rapporti periodici della Commissione Europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) e sui view points del Commissario diritti umani in materia
Iniziative della Regione del Veneto
Il 27 luglio 2011 è stato costituito il nuovo Comitato per i diritti umani e per la cultura di pace della Regione del Veneto.
Ricordiamo che il Comitato per i diritti umani e la cultura di pace è stato istituito dalla Legge n.55 del 1999, art. 12, che ne definisce la composizione:
a) il Presidente della Giunta regionale, o un suo delegato, che lo presiede;
b) tre esperti effettivi e tre supplenti nominati dal Consiglio regionale, di cui due in rappresentanza della maggioranza e uno della minoranza;
c) due rappresentanti effettivi ed uno supplente designati d'intesa tra le università degli studi del Veneto;
d) un rappresentante effettivo e uno supplente designati dell’Associazione regionale comuni del Veneto (ANCI);
e) cinque rappresentanti effettivi e cinque supplenti designati d’intesa dalle associazioni senza fine di lucro, individuate dalla Giunta regionale, operanti in almeno quattro province del Veneto da almeno tre anni che prevedono nell’atto costitutivo iniziative nel campo dei diritti umani e della cultura di pace, del disarmo, del servizio civile alternativo al servizio militare;
f) il direttore dell'Archivio di cui all’articolo 2, lettera c), o da un suo delegato;
g) un rappresentante effettivo e uno supplente designati dall’Unione regionale delle province del Veneto (URPV).
All’art. 13 vengono quindi definiti i compiti del Comitato per i diritti umani e per la cultura di pace:
1. Il Comitato per i diritti umani e per la cultura di pace concorre alla formulazione del programma triennale e dei piani annuali degli interventi di promozione dei diritti umani e della cultura di pace di cui al Capo II della presente legge.
2. Per lo svolgimento delle proprie funzioni il Comitato può avvalersi anche della consulenza tecnico-scientifica della Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace e della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto, di cui agli articoli 17 e 19.
Per approfondimenti vedere al sito:
http://www.regione.veneto.it/Temi+Istituzionali/Relazioni+Internazionali/Diritti+Umani/LR_55_1999_Il_Comitato.htm
Iniziative del Centro diritti umani e della Cattedra UNESCO dell’Università di Padova
- È uscito il primo numero dell'Annuario italiano dei diritti umani, pubblicazione periodica a cura del Centro diritti umani dell'Università di Padova, edito da Marsilio (Venezia).
Periodicamente, l'Annuario fornirà un quadro dinamico delle leggi, delle istituzioni, delle politiche e delle pronunce giudiziarie che nel corso dell'anno hanno dato attuazione nel nostro Paese al diritto internazionale dei diritti umani. L'edizione del 2011 si concentra in particolare sugli eventi del 2010.
La rilevanza giuridica e politica dei diritti umani è cresciuta straordinariamente negli ultimi anni a livello internazionale ed europeo. È maturata la consapevolezza che il rispetto e la promozione dei diritti umani devono essere al centro delle politiche pubbliche degli Stati e delle comunità locali, così come sono sempre più spesso alla base delle iniziative e dei movimenti di società civile. Esiste un vasto apparato che, a tutti i livelli della governance, verifica il modo in cui gli Stati danno attuazione agli impegni che si sono assunti verso ogni persona soggetta ai loro poteri.
L'Annuario italiano dei diritti umani intende, di anno in anno, farà il punto su come il sistema internazionale di monitoraggio dei diritti umani valuta l'azione dell'Italia, per favorire un dibattito informato e trasparente su questo fondamentale aspetto della vita pubblica.
- Il gruppo di supporto al Rappresentante Speciale del Segretario Generale per le questioni relative ai Rom del Consiglio d'Europa ed il Centro Interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università di Padova organizzano un Corso di formazione per gli avvocati italiani impegnati nella difesa dei diritti umani dei Rom e dei Sinti. Il corso è previsto per le giornate 13-14 ottobre 2011, a Venezia (presso la nuova sede del Consiglio d'Europa) per una sessione di formazione professionale destinata agli avvocati interessati a difendere i diritti dei Rom e dei Sinti di fronte alle giurisdizioni nazionali.
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Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli
Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace
Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights
Università degli Studi di Padova