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16/12/2010
Un funzionario dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) assiste alcuni sfollati interni (IDP) Dinka Bor, Juba, Sudan, 2005.
© UN Phoyo/Arpan Munier

18 dicembre - Giornata internazionale dei migranti

Il 4 dicembre 2000 l'Assemblea Generale, tenendo conto del numero elevato e crescente di migranti nel mondo, ha proclamato il 18 dicembre Giornata Internazionale dei Migranti (Risoluzione 55/93). In quel giorno, nel 1990, l'Assemblea ha adottato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie (Risoluzione 45/158).

Gli Stati membri, le organizzazioni intergovernative e non governative sono invitati ad osservare la Giornata Internazionale dei Migranti, attraverso la diffusione di informazioni sui diritti umani e le libertà fondamentali dei migranti, la condivisione di esperienze e la progettazione di azioni per garantire la loro protezione.

In occasione di tale Giornata il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha diffuso il seguente messaggio:

La fragilità dell'economia mondiale e gli effetti delle crisi multiple si riflettono ancora sulla società. I 214 milioni di migranti internazionali nel mondo ne sono l'emblema. Il fenomeno della migrazione favorisce l'intera comunità se passa attraverso canali ufficiali d'ingresso e in condizioni di sicurezza comune. Tuttavia, le forme di migrazione regolare sono ancora in calo. La crescita del tasso di disoccupazione ha provocato l'aumento di forme di discriminazione.

Gli Stati stanno mantenendo alta la guarda contro le politiche di polarizzazione. È importante ricordare, in particolare in questo periodo drammatico, il ruolo fondamentale di rafforzamento dell'economia globale svolto dai migranti. I migranti contribuiscono alla crescita economica e allo sviluppo umano; arricchiscono le società apportando diversità culturale, scambio di conoscenze e di tecnologie nonché salvaguardia dell'equilibrio demografico contrastando il progressivo invecchiamento della popolazione.

Sebbene molti considerino il fenomeno delle migrazioni un'esperienza positiva e di responsabilizzazione, molti altri sono vittime di violazioni dei diritti umani, di xenofobia e di sfruttamento. Vi è ancora molto da fare per tutelare i diritti dei migranti, ragione per cui, nel mese di settembre, il Gruppo mondiale sulle migrazioni – costituito da 12 agenzie delle Nazioni Unite, dall'Organizzazione Internazionale della Migrazione e dalla Banca Centrale – ha adottato una dichiarazione congiunta che sottolinea la necessità di proteggere i diritti umani di tutti i migranti, in particolare di quei dieci milioni che si trovano ancora in situazione irregolare.

Tali migranti sono spesso vittime della violazione di norme fondamentali in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di garanzia dei diritti della difesa, di sicurezza personale e assistenza sanitaria, essendo peraltro vulnerabili a subire periodi di detenzione prolungati o maltrattamenti, condizioni di schiavitù, stupro o perfino omicidio. Appoggio l'appello del Gruppo mondiale sulle migrazioni per la promozione e la protezione dei diritti fondamentali di ogni persona, indipendentemente dallo stato di migrante, in quanto principi generali sanciti dal diritto internazionale.

Esorto tutti gli Stati a soddisfare tali requisiti al fine di ratificare la Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Inoltre esorto tutte le parti coinvolte dalla Convezione a fare tutto il possibile per garantire la realizzazione dei diritti sanciti dalla stessa. La situazione irregolare in cui si trovano molti migranti internazionali non dovrebbe privare questi ultimi della propria umanità o dei propri diritti. Insieme, riaffermiamo il principio fondamentale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: "Tutti gli esseri umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti".

Traduzione a cura di UNRIC