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Il 21 aprile, in occasione della pubblicazione dell'edizione 2020 del World Press Freedom Index, Reporters Without Borders (RSF) ha sottlineato che la pandemia di coronavirus sembra inasprire i problemi già esistenti del giornalismo globale. L’emergenza della salute pubblica, si va ad aggiungere infatti ad altre criticità presenti, come la crisi economica e geopolitica. Per questa ragione, secondo RSF, l'Index del 2020 mostra che i prossimi dieci anni saranno cruciali per la libertà di stampa.
Come dichiarato dal segretario generale di RSF, Christophe Deloire, la pandemia corrente permette a governi autoritari di adottare misure altrimenti impossibili, traendo vantaggio dalla sospensione della politica e dell’impossibilità di protesta da parte della popolazione.
L’Ong ha poi documentato non solo l’approvazione di leggi evidentemente eccessive ma anche gli alti livelli di censura praticate sulla pandemia, mostrando un forte legame tra la posizione del paese nell’indice e il livello di libertà sul tema da parte dei media.
RSF ha inoltre lanciato uno strumento di monitoraggio, chiamato “Tracker 19”, in grado di raccogliere informazioni sullo stato di censura e di voluta disinformazione da parte dei paesi, con lo scopo di valutare l’impatto della pandemia sul giornalismo.
RSF è una ONG indipendente, fondata a Parigi, a cui è stato riconosciuto lo status consultivo presso le Nazioni Unite, l’Unesco, il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione Internazionale della Francofonia. Il Word Press Freedom Index, che RSF pubblica annualmente dal 2002, classifica 180 Paesi e regioni del mondo secondo il livello di libertà riconosciuta ai giornalisti.
24/4/2020