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Lo scorso 18 ottobre, la Carta Sociale dell’Unione Europea ha compiuto il suo sessantesimo anniversario di attività confermandosi punto di riferimento per i diritti economici e sociali fondamentali in Europa. Il suo anniversario è stato celebrato con una serie di incontri tematici al Palais d’Europe di Strasburgo. La Carta Sociale è sempre stata considerata dalla comunità internazionale come la guardiana delle garanzie fondamentali in Europa perché stabilisce gli standard internazionali riguardanti i diritti sociali. Al tempo stesso, è andata a creare un meccanismo di monitoraggio ed implementazione delle stesse libertà attraverso la partecipazione degli stati membri.
La Carta Sociale Europea, anche conosciuta come la Costituzione Sociale d’Europa, ha garantito per 60 anni i diritti lavorativi, abitativi, sanitari, educativi, di protezione sociale e welfare, riconosciuti essere alla base della protezione dei diritti sociali in Europa. Le misure attuate negli anni sono sempre state rivolte ai soggetti più vulnerabili della società come gli anziani, i bambini, i migranti e le persone con disabilità.
La Costituzione Sociale Europea ha garantito un ampio raggio di protezione per i diritti umani e i bisogni fondamentali di tutti. Il suo scopo ultimo era quello di integrare la dichiarazione ONU dei Diritti Umani del 1948 nel sistema Europeo. Per questo motivo è sempre stata considerata come uno dei documenti più importanti a difesa dei valori europei. Come la dichiarazione ONU, fonda le sue radici nei principi di universalità, indivisibilità, interdipendenza e interazione dei diritti sociali, confermando ancora una volta la loro eguale importanza con i diritti umani. Come già menzionato, la Carta Sociale è sottoposta ad un periodico meccanismo di report per monitorare se l’attività degli stati rispecchia i principi e i valori del CoE, come deciso attraverso il protocollo addizionale del 1995. Questo meccanismo di monitoring funziona a due diversi livelli: può essere iniziato da un’organizzazione non governativa, oppure può essere mosso da un altro stato membro.
Come sottolineato da Marija Pejčinović Burić, Segretario Generale del Consiglio d’Europa, adesso più di sempre abbiamo bisogno di celebrare la Carta Sociale Europea. La pandemia di Covid-19 è risultata avere degli effetti negativi sia nella sfera sociale che in quella economica. Di conseguenza, le ineguaglianza sono continuate a crescere e ad occupare un ruolo sempre più significativo. Per contrastare questo trend negativo, la Carta Sociale Europea, si impegna al fianco degli stati membri per creare sistemi sociali più inclusivi e mettere fine alle diseguaglianze.
Social Charter from Council of Europe on Vimeo.
20/10/2021