Unione Europea

Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali: pubblicato il settimo bollettino sulle conseguenze del COVID-19 in termini di diritti fondamentali

Il 16 Giugno l'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA) ha pubblicato il settimo bollettino FRA sulle conseguenze del COVID-19 in termini di diritti fondamentali: in materia di parità di accesso ai vaccini viene analizzata la situazione dei 27 Paesi dell'Unione Europea per il periodo che va dal 1 Marzo al 30 Aprile 2021. Il bollettino si focalizza su due aspetti principali: la programmazione della distribuzione dei vaccini e la loro effettiva implementazione negli Stati membri. Affronta inoltre temi quali le campagne di informazione e comunicazione, le iscrizioni ai vaccini e la loro amministrazione.

L'utilizzo dei vaccini è un passo molto importante verso la sospensione delle restrizioni ai diritti fondamentali espressi nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, quali ad esempio la libertà di movimento, diritti in materia di occupazione e il diritto all'educazione. Assicurare il prima possibile la parità di accesso al vaccino gratuito per tutti è in linea con il principio di non discriminazione stabilito dal diritto dell'Unione Europea.

Gli Stati membri tendono a seguire le direttive delle autorità sanitarie europee ed internazionali, dando priorità di accesso ai vaccini a determinati gruppi; tuttavia si fa notare come i criteri seguiti per definire tali gruppi non abbiano tenuto conto di gruppi svantaggiati come i popoli romanì, i senzatetto o le persone tossicodipendenti. Inoltre in alcuni Paesi sono state rilevate presunte irregolarità nel rispettare le iscrizioni, violando in tal modo il principio di uguaglianza di accesso ai vaccini.

Il report originale è disponibile al sito riportato di seguito.

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eguaglianza salute Unione Europea COVID-19