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16/8/2021

Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani sulla situazione a Cuba

Alla luce di quanto riportato sulle condizioni delle persone arrestate a Cuba in seguito alle proteste iniziate l'11 luglio, alcune di queste tenute segregate senza la possibilità di comunicare, l'Alto commissario ONU per i Diritti Umani Michelle Bachelet ha rilasciato un commento, con il quale chiede l'immediato rilascio di tutte quelle persone che sono state arrestate per aver esercitato il proprio diritto alla libertà di riunirsi pacificamente, e alla libertà di opinione ed espressione.

L'Alto commissario si dice preoccupata per il presunto uso eccessivo della forza contro i manifestanti a Cuba, oltre che per l'arresto di un gran numero di persone, tra cui diversi giornalisti. "E' particolarmente preoccupante", continua, "che degli individui siano stati, presumibilmente, tenuti segregati in isolamento, e che ci siano altre persone di cui non si conosce la posizione".

Bachelet si rammarica profondamente per la morte di un manifestante nel contesto delle proteste dell'Avana e continua affermando l'importanza di assicurare un'indagine indipendente, trasparente ed effettiva sui fatti che stanno accadendo, e che i responsabili siano chiamati a risponderne.

Le proteste a Cuba sono iniziate nel contesto di una difficile situazione economica: le persone scese in piazza a protestare chiedono l'abolizione delle restrizioni economiche che hanno limitato l'accesso ai beni di prima necessità, medicinali e vaccini anticovid.

L'Alto commissario si rivolge infine al governo cubano affinché rispetti il diritto di protesta dei suoi cittadini, con i quali si possa instaurare un dialogo; chiede inoltre il pieno ripristino dell'accesso a Internet ed ai social media, così come l'abolizione delle sanzioni unilaterali, dato il loro impatto negativo sui diritti umani, incluso il diritto alla salute.