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12/5/2022

Antigone: presentato il XVIII Rapporto sulle condizioni di detenzione

Attraverso un monitoraggio costante della situazione delle carceri italiane, Antigone è stata in grado di fotografare lo stato del sistema penitenziario nella sua complessità. Recentemente è stato pubblicato il XVIII rapporto dell'associazione sulle condizioni di detenzione e alla conferenza di presentazione il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, ha affermato la necessità di riforme, sottolineando come il mondo penitenziario sia rimasto bloccato e in ritardo su molte questioni. Secondo Gonnella, “Ora è il momento di realizzare importanti interventi, aprendosi al mondo esterno, puntando sulle attività lavorative, scolastiche, ricreative e abbandonando l’impronta securitaria”.

I dati al 31 dicembre 2021 mostrano come 6 detenuti su 10 in Italia siano recidivi, di questi il 18% è stato incarcerato in precedenza 5 o più volte. Questo mostra una tendenza altissima alla recidività, nonostante ci sia stato negli anni un calo dei numeri di reato per persona in media. Al momento, infatti, c’è una percentuale pari a 2,37 reati per detenuto.
Un’altra problematica emersa dal rapporto è quella del sovraffollamento delle carceri, i cui posti conteggiati dal ministero delineano un tasso di sovraffollamento del 107%. Questo problema potrebbe essere ridotto facendo ricorso alle misure alternative alla detenzione per tutti i condannati che devono scontare una pena residua pari o inferiore a 3 anni (al 31 dicembre 2021 sono ben 19.478 detenuti, poco meno del 40% del totale dei reclusi). In questo senso, Gonnella ha ricordato che “E' fondamentale che il carcere diventi realmente l'extrema ratio a cui ricorrere solo in casi dove ce ne sia la reale necessità”.

E’ chiaro che sia necessario uno sguardo analitico, critico e costruttivo nei confronti del sistema carcerario italiano e delle eventuali riforme che vi si possono applicare. Antigone ha elaborato una cartella stampa, accessibile a questo link, con tutta una serie di riforme che si potrebbero fare in maniera piuttosto rapida, con la speranza che venga sfruttata l’occasione per portare avanti tutti i cambiamenti di cui il carcere italiano ha disperatamente bisogno.