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6/9/2014
Thorbjørn Jagland, Segretario Generale del Consiglio d'Europa
© wikimedia/ Ernests Dinka, Saeimas Kanceleja

Consiglio d’Europa: incontro tra il Segretario generale Jagland e le autorità ucraine sulla crisi in Ucraina

Il 2 settembre 2014 il Segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjørn Jagland ha incontrato il presidente ucraino Poroshenko e il Ministro degli Esteri Klimkin. Il tema principale dei colloqui è stata la situazione di tensione in Ucraina. Il Presidente ucraino ha sottolineato l'importanza del coordinamento delle azioni con il Consiglio d'Europa per la risoluzione della difficile situazione nel Paese ed ha invitato il Consiglio d'Europa a contribuire all'assistenza umanitaria per i territori occupati. Il Capo di Stato, inoltre, ha focalizzato l'attenzione di Jagland sulle prove esistenti in relazione a numerosi episodi di tortura effettuati dai militanti nei confronti di civili e militari e ha esortato il Segretario Generale a fare di tutto per liberare il pilota ucraino Nadiya Savchenko, catturato da un gruppo di militanti filo-russi nel giugno del 2014.

Inoltre, il Presidente ha informato sulla convocazione di elezioni parlamentari straordinarie per il 26 ottobre 2014. Poroshenko ha invitato gli osservatori dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa e ha assicurato la trasparenza del processo elettorale in Ucraina. Il Segretario Generale ha sottolineato anche l'importanza di risolvere i problemi umanitari nelle regioni di Donetsk e Luhansk, così come in Crimea, ed ha manifestato l'intenzione di discutere il modo in cui gli strumenti del Consiglio d'Europa possono essere utilizzati per assistere l'Ucraina, in particolare nella questione del rispetto dei diritti umani e della sfera economica.

Lo scorso Agosto, Jagland ha sollecitato gli Stati europei ad aumentare gli aiuti umanitari nei confronti dell'Ucraina orientale. Infine, il Consiglio d'Europa ha avviato la creazione di un gruppo consultivo internazionale, al fine di verificare che le indagini giudiziarie relative ai violenti scontri tra i manifestanti e le forze di sicurezza avvenuti a partire da novembre 2013 si siano svolte secondo gli standard della Convenzione europea dei diritti umani e della giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani.