Consiglio d'Europa: pubblicato il sesto rapporto del GRETA sulla tratta di esseri umani
Il 30 marzo è stato pubblicato il sesto rapporto del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) che ha evidenziato lacune significative in diversi paesi europei in relazione alla tratta di minori.
Il rapporto mostra che sono stati identificati come vittime di tratta 4.361 minori in 12 paesi europei tra il 2012 e il 2015. Molti altri non sono stati individuati e protetti a causa delle lacune esistenti nelle procedure d'identificazione, della mancata nomina di tutori e dell’assenza di sistemazioni appropriate e sicure.
Il rapporto del GRETA mostra che, in media, i minori rappresentano un terzo delle vittime identificate della tratta di esseri umani in Europa, sebbene persistano differenze tra i paesi. I minori sono oggetto di tratta a livello transnazionale, come anche internamente, per diverse forme di sfruttamento, tra cui: sfruttamento sessuale, lavori forzati, servitù domestica, accattonaggio forzato, attività criminali forzate e matrimonio forzato. Il GRETA evidenzia problemi diffusi in relazione all’identificazione dei minori vittime di tratta e alla fornitura di una sistemazione sicura e sottolinea che molti minori non ricevono il sostegno che spetta loro per legge, mentre alcuni vengono ancora puniti per reati che sono stati costretti a commettere. Il rapporto sottolinea, inoltre, che i minori non accompagnati e separati dalle famiglie sono particolarmente vulnerabili rispetto alla tratta. Tuttavia, le autorità spesso dispongono di informazioni scarse, se non nulle, sull’identificazione delle vittime della tratta tra questi minori.
Il GRETA è l'organismo composto di esperti responsabile della valutazione della conformità dei paesi alle disposizione Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani del 2005.