Corte Penale Internazionale: Il procuratore Fatou Bensouda dà avvio all’esame preliminare del caso del Burundi
Il procuratore della Corte Penale Internazionale (ICC) Fatou Bensouda, il giorno 25 aprile 2016, ha dato avvio all’esame preliminare relativo alla situazione in Burundi, paese che, avendo ratificato lo Statuto di Roma, è sottoposto alla giurisdizione della Corte per ciò che riguarda le fattispecie di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nel territorio nazionale a partire da dicembre 2004.
Dai dati emersi il procuratore ha potuto constatare che nel corso della crisi in corso in Burundi, più di 430 persone siano state uccise, che oltre 3.400 persone siano state arrestate ed oltre 230.000 burundiani siano stati costretti a cercare asilo nei paesi confinanti.
In questo territorio si sono verificarti episodi di omicidi, arresti, casi di tortura, stupri e sparizioni forzate, fattispecie di reato tutte potenzialemente rientranti nella giurisdizione della ICC.
L’esame preliminare si pone in un momento antecedente rispetto a quello delle indagini. In tale fase infatti, il Procuratore esamina le informazioni a sua disposizione e valuta se vi siano o meno i presupposti per poter dare avvio alle indagini sulla base di alcuni criteri stabiliti dallo Statuto di Roma. In particolare, ai sensi dell’art 53(1) dello Statuto, si prevede che per poter accedere alla fase delle indagini, il procuratore sia tenuto a considerare le questioni relative alla giurisdizione, all’ammissibilità e all’interesse della giustizia nel perseguire il caso.