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Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili (MGF)

Logo campagna #investdontrest per la Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili, 6 febbraio

Il 6 febbraio si celebra la Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili (MGF) istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con risoluzione 67/146 del 20 dicembre 2012, con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione e azioni concrete per combattere la pratica delle mutilazioni genitali femminili.

Quest'anno, il programma congiunto UNFPA-UNICEF sull'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili ha lanciato il tema: "Accelerare gli investimenti per porre fine alle mutilazioni genitali femminili".
La “shadow pandemic” che si è creata in concomitanza alla pandemia Covid-19, riguarda anche la battuta d’arresto che ha subito la lotta alle MGF: UNFPA-UNICEF hanno segnalato che 2 milioni di ragazze in più saranno a rischio di mutilazioni genitali femminili entro il 2030. Le mutilazioni genitali femminili sono un problema universale, infatti sebbene questa pratica sia concentrata soprattutto in 30 paesi tra Africa e Medio Oriente, è diffusa anche in alcuni paesi in Asia e America Latina ed è ancora praticata tra le popolazioni immigrate in Europa occidentale, Nord America, Australia e Nuova Zelanda.

L’ONU, anche all’interno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (obiettivo 5), auspica la completa eliminazione delle MGF entro il 2030. Perché ciò accada bisogna creare dei programmi coordinati e sistemici, promuovendo l’educazione ai diritti umani, all’uguaglianza di genere, l’educazione sessuale e sensibilizzando le comunità ai bisogni delle donne e delle ragazze che soffrono le conseguenze.

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