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Molteplici crisi globali stanno colpendo il mondo del lavoro, aumentando le ineguaglianze all’interno degli Stati e fra Stati.
La nona edizione del rapporto “ILO Monitor on the World of Work” dimostra un trend allarmante: dopo un’iniziale ripresa nell’ultimo trimestre del 2021, il numero di ore lavorate è sceso nuovamente nel primo trimestre del 2022, raggiungendo il livello di 3.8% ore lavorate in meno rispetto all’ultimo trimestre del 2019 (preso come riferimento in quanto ultimo periodo prima della pandemia).
Le ragioni principali di questa diminuzione sono l’inflazione nei prezzi di energia e beni alimentari, difficoltà a ripagare i debiti nazionali, interruzione del commercio e della catena di fornitura di beni e servizi globali, il tutto aggravato dalla guerra in Ucraina.
La ripresa economica post-pandemia è diseguale: mentre le nazioni più ricche si sono riprese, lo stesso non si può dire delle nazioni a basso reddito (-3.6% di ore lavorate rispetto al livello pre-pandemia) e di quelle a medio reddito (-5.7%).
Alcuni degli elementi evidenziati da questo rapporto sono che, a più di due anni dall’inizio della pandemia, la maggior parte dei lavoratori non ha ancora raggiunto i livelli di stipendio del periodo prepandemico, e che le donne, specialmente quelle impiegate nel settore informale, sono la categoria più colpita dalla diminuzione delle ore di lavoro.
Inoltre, il mercato del lavoro presenta alcune falle, in particolare il numero limitato di posti di lavoro disponibili, bacini di disoccupazione, e lavoratori qualificati in impieghi al di sotto delle loro capacità.
Il Direttore dell’ILO Guy Ryder ha recentemente sottolineato che una ripresa diseguale e instabile potrebbe creare dei problemi sociali e politici. Per questa ragione, c’è bisogno di unire gli sforzi della comunità internazionale per realizzare una ripresa che metta le persone al centro.
Il report elenca una serie di misure che devono essere implementare per realizzare tale ripresa: creare dei meccanismi per permettere alle famiglie di mantenere lo stesso standard di vita rispetto al periodo pre-pandemia, prevedere un salario minimo, rafforzare i sistemi di previdenza sociale, inclusi meccanismi per assicurare la sicurezza alimentare se necessario, creare dei sistemi di assistenza ad-hoc per i gruppi maggiormente colpiti dalla crisi economica e maggiormente vulnerabili, inclusi coloro che erano impiegati nel settore informale, creare dei posti di lavoro che siano sostenibili e inclusivi, e prevedere dei meccanismi per sostenere le micro, piccole e medie imprese.
28/6/2022