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L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite e il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, hanno aderito al Global Compact delle Nazioni Unite invitando le imprese lungo la catena del valore ad agire e valutare la situazione dei diritti umani che il personale marittimo deve affrontare durante la pandemia COVID-19. Ottocento mila membri degli equipaggi sono attualmente bloccati sulle navi o impossibilitati a tornare sulle navi a causa delle restrizioni COVID-19 sui viaggi e il transito.
Secondo i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, tutte le imprese dovrebbero rispettare i diritti umani in tutte le loro operazioni, anche durante il trasferimento di merci nelle loro catene di approvvigionamento. Con molti membri degli equipaggi bloccati a bordo delle navi ben oltre gli 11 mesi massimi previsti dalle norme internazionali sul lavoro, i rischi per la sicurezza e l'ambiente rischiano di aumentare.
In una dichiarazione congiunta, Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Sanda Ojiambo, CEO e Direttore esecutivo del Global Compact delle Nazioni Unite e Anita Ramasastry, Presidente del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, invitano tutte le imprese interessate a:
Diverse compagnie di navigazione ed aziende ittiche hanno chiesto un'azione urgente per quanto riguarda la situazione della gente in mare. Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha anche ribadito il ruolo essenziale del personale navigante nella "catena logistica globale spesso invisibile". Ha ripetuto gli appelli ai governi, insieme ai leader del mondo degli affari, delle Nazioni Unite e dei sindacati, per considerarli "lavoratori chiavi" e facilitare il loro trasferimento.
13/10/2020