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18/12/2009

La soppressione del difensore civico comunale nella Finanziaria 2010: il dissenso dei difensori civici italiani

E’ in corso in questi giorni l’iter di approvazione del ddl “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)”.
Al c. 176 dell’art. 2 del testo così come licenziato dalla Commissione bilancio della Camera prima e dal medesimo ramo del Parlamento in data 17 dicembre 2009, viene disposta la soppressione dell’Istituto del difensore civico nei Comuni italiani.
A fronte di questa previsione, tra l’altro fondata solo su ragioni di ordine finanziario, il Coordinamento dei difensori civici regionali e delle Province autonome, in occasione della riunione degli Stati generali della difesa civica tenutasi a Verona in data 11 dicembre u.s., “ha manifestato la propria contrarietà rispetto alla proposta del Governo di sopprimere la figura del difensore civico comunale”.

Questo il testo della risoluzione adottata in quella sede e approvata all'unanimità, in linea nel sito del Difesore civico della Regione Marche:

No al colpo di spugna sul Difensore civico comunale
I Difensori civici delle Regioni, delle Province e dei Comuni del Nord Italia, riuniti oggi a Verona in occasione degli Stati generali della difesa civica, per rilanciare la collaborazione e la rappresentanza unitaria tra difensori civici, manifestano la propria contrarietà rispetto alla proposta del Governo di sopprimere la figura del difensore civico comunale.
Tale soppressione non concretizza legittimi intenti di riduzione degli sprechi e dei costi degli apparati pubblici ma al contrario solo una riduzione dell'effettività dei diritti degli amministrati, i cui interessi dovrebbero essere al centro di ogni intervento sulla pubblica amministrazione. Ciò produrrebbe, di fatto, l'eliminazione generalizzata e incondizioata di un'opportunità di tutela gratuita, accessibile e competente per tutti i cittadini.
La difesa civica è attualmente l'unico istituto rivolto ai cittadini, gratuito, neutrale e indipendente, ed è tramite naturale del confronto tra cittadini e pubblica amministrazione. I Difensori civici comunali in particolare, operano sul fronte di maggiore impatto per i cittadini, posto che proprio alle Amministrazioni comunali sono affidati i maggiori compiti amministrativi di cura, sviluppo e soddisfazione dei diritti e degli interessi delle comunità territoriali.
La scelta di affrontare nella legge finanziaria il tema della difesa civica solo in temini di riduzione di costi, rende impossibile una discussione approfondita ed utile sulla riforma di questa funzione in Parlamento, soprattutto nel caso in cui, come sembra prospettarsi, il Governo ponga la questione di fiducia.
La funzione di difesa civica deve essere messa a disposizione di tutti i cittadini e nei confronti di tutte le amministrazioni pubbliche, statali, regionali e locali, senza diseguaglianze e discriminazioni.
La questione della difesa civica locale va dunque affrontata nell'ambito delle riforme istituzionali del nostro Paese e quindi non può che trovare spazio nel Codice delle autonomie. Senza dimenticare la necessità, più volte sottolineata dai Difensori civici, di disciplinare compiutamente la materia, attraverso una legge quadro capace di rendere la difesa civica un sistema efficace ed efficiente, come avviene in tutti i Paesi membri dell'Unione Europea.
Il Difensore civico è espressione dell'autonomia e dell'autogoverno comunale, che costituisce un tratto fondamentale del nostro sistema costituzionale.
Per tali ragioni, i Difensori civici chiedono al Parlamento, al Governo e a tutte le forze politiche che venga ritirato l'emendamento alla legge finanziaria per il 2010 che prevede la soppressione della difesa civica comunale e che si apra al più presto un confronto nell' ambito del Codice delle autonomie.

Letto ed approvato all'unanimità.
Verona, 11 dicembre 2009

A questo documento fa eco la Risoluzione dalla Conferenza permanente dei difensori civici della Toscana, adottata in data 14 dicembre 2009.

Questo il testo della Risoluzione:

RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA PERMANENTE DEI DIFENSORI CIVICI DELLA TOSCANA
(14 dicembre 2009)

La Conferenza permanente dei Difensori civici della Toscana,

preso atto del testo dell’articolato della legge finanziaria che, nella stesura approvata nei giorni scorsi in Commissione Bilancio, dispone che i Comuni debbano procedere alla soppressione della figura del Difensore civico (art. 2, comma 179);
condividendo quanto contenuto nel documento approvato in occasione della riunione degli Stati generali della Difesa civica che ha riunito a Verona l’11 dicembre 2009 tutti i difensori civici regionali e locali delle Regioni del Nord Italia;
rilevato altresì che la norma non contiene disposizioni transitorie idonee a garantire la continuità di svolgimento delle funzioni e/o il trasferimento delle competenze ai difensori civici provinciali;
richiamate le disposizioni internazionali delle Nazioni Unite, del Consiglio D’Europa che raccomandano che la difesa civica sia garantita ad ogni livello territoriale;
ricordato che il Trattato sull’Unione Europea garantisce anche nei confronti dell’Unione Europea la difesa civica e riconosce il Diritto alla buona amministrazione, tutela sancita altresì dallo Statuto della Regione Toscana;
richiamata l’autonomia che l’ordinamento riconosce agli Enti Locali e la forza normativa degli Statuti comunali, in molti dei quali è assicurata la difesa civica, e osservato che la disposizione appare in evidente contrasto con la Costituzione in quanto la nomina del Difensore civico non rappresenta una funzione essenziale e la regolazione dell’Istituto è attribuita alla legislazione regionale e, soprattutto, all’autonomia statutaria degli enti locali e sottolineato quindi che nel rapporto tra fonti del diritto, per le materie di competenza degli Enti Locali, risulta prevalente lo Statuto;
rilevato che la norma sopracitata viola per aspetti ancor più importanti – quali ad esempio la soppressione delle Circoscrizioni comunali – l’autonomia degli Enti locali;
rammentato che la recente legge della Toscana in materia di difesa civica ha investito con forza sulla rete regionale di tutela quale strumento di garanzia dei diritti e di raccordo fra livello regionale e livello locale, assicurando ai cittadini assistenza tramite la cooperazione tra i difensori civici della Toscana;
esprimendo preoccupazione e rammarico dalla constatazione che l’istituto del Difensore civico venga considerato esclusivamente in termini di “costi della politica che è necessario tagliare” al fine di razionalizzare la spesa, senza valutare in alcun modo i risparmi che la funzione garantisce, non solo offrendo un servizio gratuito ai cittadini ma anche nei confronti della stessa  Amministrazione, sia in termini di miglioramento dei servizi offerti sia in termini di soluzione non contenziosa delle controversie;
giudicando quindi infondata la motivazione di razionalizzazione amministrativa e di riduzione delle spese addotta a sostegno della norma, poiché dimentica che il Difensore civico semplifica i rapporti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni e, evitando il contenzioso giurisdizionale, fa risparmiare spese alle pubbliche amministrazioni, ai cittadini e alla giustizia;
ricordando come la cancellazione della difesa civica presso i Comuni farebbe venir meno una tutela di “prossimità” per i cittadini, con particolare riferimento a quelle fasce più deboli per le quali sarebbe problematico rivolgersi ad altri interlocutori;
invita

  • il Parlamento e il Governo a modificare la previsione della proposta di legge finanziaria, in modo da salvaguardare la tutela assicurata dalla difesa civica comunale, eventualmente prevedendo meccanismi di associazione territoriale per semplificare lo svolgimento del servizio, meccanismi che difficilmente possono essere espressione di indirizzi centralistici, ma che risultano più efficaci laddove nascano e siano condivisi degli Enti locali medesimi;
  • la Regione Toscana, l’ANCI, l’UPI, l’UNCEM ed il Consiglio delle Autonomie Locali ad attivarsi in tutte le sedi competenti per promuovere ogni iniziativa utile al riconoscimento della centralità della difesa civica ad ogni livello territoriale;
  • la Regione Toscana ad intervenire in conformità con quanto disposto dalla normativa recentemente approvata, che ha strutturato la tutela proprio sulla base della rete della difesa civica locale;
  • il Coordinamento dei Difensori civici regionali, la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, il Commissario dei Diritti Umani dell’Unione Europea, il Mediatore Europeo e l’Istituto Europeo dell’Ombudsman e l’Istituto Internazionale dell’Ombudsman ad intervenire per quanto di competenza.