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5/2/2015
Ritratto di bambina in Darfur
© UN Photo/Albert Gonzalez Farran

Nazioni Unite: Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili, 6 febbraio 2015

Il 6 febbraio 2015 si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili (MGF), proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2012, con Risoluzione A/RES/67/146, per incoraggiare i Governi, i membri della società civile e tutte le parti interessate ad intraprendere azioni concrete e a potenziare campagne di sensibilizzazione contro il fenomeno. Il tema scelto per la Giornata di quest’anno è “Mobilitare e coinvolgere il personale medico-sanitario per accelerare la tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili”.

La pratica delle MGF, eseguita solitamente fino ai 15 anni di età, comprende tutte le procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre lesioni agli organi genitali femminili per ragioni non mediche, ed è riconosciuta a livello internazionale come una violazione dei diritti umani delle bambine e delle donne. Oltre alle gravi conseguenze psicologiche, le MGF causano seri danni fisici di lungo periodo sulla salute della donna/bambina sottoposta alla pratica che comprendono forti emorragie e problemi di minzione, cisti, infezioni, sterilità, nonché complicazioni al parto e un maggiore rischio di mortalità neonatale.

Si stima che più di 140 milioni di ragazze e donne di tutto il mondo convivono attualmente con le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili. Ciò riflette l’esistenza di una profonda disuguaglianza tra i sessi, costituisce una grave forma di discriminazione di genere e rappresenta una chiara violazione del diritto alla salute, alla sicurezza e all’integrità della persona.

Nel messaggio preparato in occasione di questa Giornata, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, sottolinea la necessità di aumentare gli sforzi a livello mondiale per combattere le MGF e invita gli Stati membri e tutti gli esponenti della società civile, in particolare gli operatori medico-sanitari, a mobilitarsi e a sviluppare azioni congiunte di prevenzione e di sensibilizzazione contro tale pratica.