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21/10/2009
Martin Uhomoibhi, Presidente del Consiglio Diritti Umani, dà il via ai lavori dell'undicesima sessione, 2009.
© UN Photo/Jean-Marc Ferre

Nazioni Unite: conclusa la dodicesima sessione speciale del Consiglio diritti umani sulla situazione nei territori palestinesi.

 Il 16 ottobre il Consiglio diritti umani ha concluso la sua dodicesima Sessione Speciale dopo avere adottato la Risoluzione S-12/L.1 sulla situazione nei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967 e nella Striscia di Gaza

La Risoluzione è costituita da 3 sezioni: la sezione A si concentra sulle continue violazioni dei diritti umani da parte di Israele nei territori palestinesi occupati e in particolare a Gerusalemme est; le sezioni B e C sostengono e richiedono l'implementazione delle raccomandazioni contenute nei due rapporti in materia prodotti, rispettivamente, dalla Missione di Fact Finding nella Striscia di Gaza – guidata dal giudice sudafricano Richard Goldstone su mandato del Consiglio diritti umani –  e dall'Alto Commissario per i diritti umani, Navi Pillay 

Nella prima sezione (A) della Risoluzione S-12/L.1, che è stata adottata con 25 voti a favore, sei contrari (Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Slovacchia, Ucraina, Stati Uniti d’America) e 11 astensioni, il Consiglio condanna con fermezza tutte le politiche e le misure intraprese da Israele, la Potenza occupante, incluse quelle che limitano l’accesso dei palestinesi alle loro proprietà e ai luoghi sacri, in particolare nella Gerusalemme est occupata, sulla base di origine nazionale, religione, sesso, età o qualsiasi altro motivo di discriminazione, che si sono caratterizzati come gravi violazioni dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali della popolazione palestinese.

Il Consiglio ha inoltre condannato le recenti violazioni dei diritti umani commesse da Israele nella Gerusalemme est occupata,  in particolare la confisca di terreni e proprietà, la demolizione di case, la costruzione ed espansione di insediamenti, la continua costruzione della Barriera di separazione, le restrizioni alla libertà di movimento dei cittadini palestinesi di Gerusalemme est e i continui lavori di scavo attorno alla moschea di al-Aqsa e nelle vicinanze.
La Risoluzione richiede che Israele consenta ai cittadini palestinesi e ai fedeli accesso indisturbato alle loro proprietà e ai siti religiosi nei territori palestinesi occupati e che cessino immediatamente tutti i lavori e le attività di scavo sotto e attorno alla moschea.

Nella sezione B il Consiglio ha condannato la mancanza di cooperazione da parte di Israele nei confronti della Missione indipendente internazionale di Fact-Finding stabilita dallo stesso Consiglio con Risoluzione S-9/L.1/Rev.2 (12 gennaio 2009).

Il Consiglio ha sostenuto quindi le raccomandazioni contenute nel rapporto della Missione e ha domandato a tutte le parti coinvolte di assicurarne l’implementazione ed ha raccomandato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di considerare il rapporto della Missione durante la parte principale della sua sessantaquattresima sessione.

Analogamente, il Consiglio ha appoggiato le raccomandazioni contenute nel primo rapporto periodico dell’Alto Commissario per i diritti umani su questa area (sezione C), e ha richiesto a tutte le parti coinvolte, comprese le Nazioni Unite, di assicurarne l’implementazione).

Quella appena conclusa è stata la dodicesima Sessione Speciale del Consiglio diritti umani. Quelle precedenti si sono occupate delle seguenti questioni: gravi violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza, territori palestinesi occupati, Libano, Darfur, s Myanmar,  Crisi mondiale del cibo, Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka e la Crisi economica e finanziaria.

La tredicesima sessione regolare del Consiglio avrà luogo tra l’1 e il 29 marzo 2010.