diritti umani

Nazioni Unite: l’emergenza rifugiati alla luce degli attacchi di Parigi

Aiuti dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati destinati ai profughi di Timor Est
© UN Photo

A seguito dei fatti accaduti a Parigi il 13 novembre scorso, le Nazioni Unite hanno condannato l’attacco e invitato tutti gli Stati,  quelli europei in particolare, a non reagire con violenza e intolleranza e a mantenere i loro obblighi internazionali, specialmente per quanto riguarda il diritto internazionale dei rifugiati.

A questo proposito, l’Alto Commissario per i Rifugiati, António Guterres, dopo aver espresso la sua solidarietà per le vittime di Parigi, così come aveva fatto per gli attentati a Beirut, ha sottolineato l’importanza di mantenere integro il sistema di asilo. Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, infatti, il diritto di asilo e il terrorismo si escludono a vicenda in quanto chiunque abbia commesso gravi crimini non può rivendicare alcuna protezione internazionale. Guterres si è detto anche preoccupato dal “linguaggio che demonizza i rifugiati come gruppo. Questo atteggiamento è pericoloso e alimenterà xenofobia e paura. I problemi di sicurezza che l’Europa deve affrontare sono complessi, ma i rifugiati non devono diventare un capro espiatorio né essere vittimizzati una seconda volta”, essendo molti di loro fuggiti proprio da conflitti alimentati dal terrorismo.

Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, durante il G20, ha espresso la sua vicinanza per le vittime e ha fortemente incoraggiato i leader mondiali a dare una risposta globale al terrorismo, che sia determinata ma sempre in linea con il diritto internazionale dei diritti umani. A questo proposito, Ban Ki-moon ha annunciato che è in procinto di presentare all’Assemblea Generale un “Piano d’Azione comprensivo per prevenire l’estremismo violento”.

Mogens Lykketoft, presidente dell’Assemblea Generale, che il 19 novembre si è riunita per un meeting informale su come garantire una risposta umanitaria globale alla crisi dei rifugiati, ha sottolineato come, alla luce dei fatti della scorsa settimana, “in nessun modo questi attacchi riducano l’obbligo morale e legale della comunità internazionale nei confronti di rifugiati. La risposta più efficace deve essere un ancora più fermo impegno nel rispettare il diritto internazionale e assicurare apertura e protezione alle persone disperate che fuggono”.

Anche il Consiglio di Sicurezza, nell'adottare la risoluzione 2249 del 20 novembre 2015 che invita gli stati membri ad adottare ogni misura necessaria a contrastare la minaccia globale alla pace rappresentata dall'ISIS, esorta gli stessi ad agire in piena conformità con il diritto internazionale, in particolare con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale umanitario, dei diritti umani, e dei rifugiati.

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