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9/11/2015
Alfred de Zayas, esperto indipendente sulla promozione di un ordine internazionale democratico ed equo

Nazioni Unite: l'esperto indipendente sulla promozione di un ordine internazionale democratico ed equo richiede l'abolizione dell'arbitrato internazionale Stato-imprese (ISDS)

Alfred de Zayas, esperto indipendente delle Nazioni Unite sulla promozione di un ordine internazionale democratico ed equo, ha presentato il suo quarto rapporto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In esso l'esperto indipendente analizza l’impatto dell’arbitrato internazionale Stato-imprese (ISDS, Investor-State Dispute Settlement) sui diritti umani e su un ordine internazionale equo e democratico. L'ISDS è già presente in numerosi accordi di libero scambio e di investimento e la sua istituzione è in discussione in relazione al trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) tra Unione Europea e USA.

Il rapporto richiede l’immediata abolizione degli ISDS in virtù dei loro effetti negativi su un ordine internazionale equo e democratico e sul rispetto dei diritti umani. Suggerisce inoltre all’Assemblea Generale di rivolgersi alla Corte internazionale di giustizia per un parere inerente la priorità della Carta delle Nazioni Unite e delle convenzioni sui diritti umani rispetto ad altri trattati, ad esempio di natura economica.

L’ISDS rappresenta una forma privata di risoluzione delle controversie e riconosce agli investitori il diritto a citare in giudizio i governi presso corti arbitrali internazionali. Nel caso in cui uno Stato violasse i diritti garantiti all’investitore nell’accordo di investimento, quest’ultimo, invece di rivolgersi a corti domestiche o invocare la protezione diplomatica, può ricorrere direttamente all’ISDS. Sebbene gli investitori possano citare in giudizio uno Stato, l’ISDS non prevede però la possibilità inversa nella circostanza in cui un investitore violi leggi domestiche o internazionali (per esempio, in materia di ambiente o diritti umani). Tale meccanismo è inoltre privo di legittimità democratica. E’ stato infatti introdotto in accordi di investimento internazionali senza la partecipazione delle principali parti interessate al momento dell'elaborazione, referendum pubblici o una completa informativa in merito alla sua applicazione potenzialmente invasiva.

Negli ultimi anni, gli accordi di libero scambio e investimento con ISDS hanno influenzato negativamente l’ordine internazionale e minato i principi fondamentali delle Nazioni Unite, il rispetto dei diritti umani, la sovranità dello Stato, della democrazia e dello stato di diritto. L’ISDS riduce infatti lo spazio normativo e regolativo dello Stato e non obbliga gli arbitri internazionali a dare priorità alle norme sui diritti umani contenute nei trattati internazionali.

Attraverso l’ISDS viene riconosciuta all’investitore la possibilità di esigere dallo Stato una garanzia di profitto, attraverso la creazione di un sistema parallelo extragiudiziale di risoluzione delle controversie, che risulta essere spesso non indipendente, trasparente, responsabile o appellabile. Tale meccanismo tende di fatto a usurpare i poteri e le funzioni dello Stato, invadendo le aree di competenza dei governi nazionali nella regolamentazione della materia fiscale e di bilancio, in nome di un interesse non pubblico ma privato.

Gli ultimi anni sono stati segnati da numerosi esempi di violazioni di diritti da parte degli investitori e da lodi arbitrali spregiudicate a favore degli investitori. Tale fenomeno ha generato un vero e proprio "congelamento normativo", impedendo agli Stati di adottare determinate norme o politiche su questioni delicate quali ambiente o business e diritti umani, per timore di essere citati in giudizio davanti a tribunali di arbitrato ISDS.