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Il 27 e 28 ottobre 2020 si è svolta on line la Terza Conferenza di revisione dell’OSCE sull’uguaglianza di genere.
L’evento, organizzato dalla Presidenza dell'OSCE 2020 dell'Albania, dal Segretariato OSCE e dall'Ufficio OSCE per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR), si è focalizzato sulla valutazione dei progressi compiuti dagli Stati partecipanti dell'OSCE e dalla stessa Organizzazione nell'attuazione del 2004 OSCE Action Plan for the Promotion of Gender Equality.
Tra i temi trattati, la partecipazione delle donne alla vita politica e pubblica, la loro presenza nel settore della sicurezza, l'emancipazione economica. I partecipanti hanno anche evidenziato questioni di attualità che hanno un impatto sulla promozione dell'uguaglianza di genere, come la digitalizzazione e l'aumento della violenza informatica contro donne e ragazze.
L’ambasciatrice degli Stati Uniti per le questioni globali delle donne Kelley Currie ha sottolineato la rilevanza della dimensione internazionale riconoscendo che "La promozione dei diritti delle donne è una sfida globale, non solo il mandato di una nazione. Richiede cooperazione e collaborazione con i nostri partner e alleati. Insieme, abbiamo l'opportunità di cambiare il futuro delle donne e delle ragazze in tutto il mondo”
Asa Regner, Segretario Generale aggiunto delle Nazioni Unite e Vicedirettore esecutivo di UN Women ha fatto riferimento nel suo intervento anche alla risoluzione 1325 di sui si sarebbe celebrato nei giorni seguenti il 20 anniversario: "Abbiamo bisogno di più volontà politica, finanziamenti e leadership per attuare i diritti delle donne e delle ragazze e gli impegni per l'uguaglianza di genere, compresi quelli sanciti nella risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (su Donne, Pace e Sicurezza), in modo che le donne abbiano la stessa voce in capitolo nell'agenda globale in materia di Pace e Sicurezza".
All'evento hanno partecipato oltre 300 partecipanti in rappresentanza degli Stati partecipanti dell'OSCE, dei Partner per la cooperazione, delle strutture esecutive, del mondo accademico e del settore privato, nonché rappresentanti del gruppo di genere (Women and Genere Realities in the OSCE Region) della Civic Solidarity Platform (CSP), rete di CSOs impegnate nella difesa dei diritti umani in Europa, Eurasia e Nord America che funge da canale attraverso cui gli attivisti possono costruire relazioni, sostegno reciproco, solidarietà e un’azione di advocacy a livello nazionale e internazionale.
10/11/2020