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9/12/2019

Padova Model UPR 2019

Dal 27 al 29 novembre scorso si è svolta a Padova la fase finale del Padova Model UPR 2019, un progetto che prevede la simulazione da parte di un gruppo di studenti dell’Esame Periodico Universale (UPR), una delle più importanti attività del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite.

Dopo aver lavorato per circa due mesi sui dossier di 12 paesi, scelti tra quelli che tra gennaio e giugno 2020 saranno sottoposti al “vero” esame periodico universale nella sede delle Nazioni Unite di Ginevra, gli studenti che hanno partecipato all’iniziativa padovana si sono ritrovati in città per svolgere la fase più intensa e coinvolgente dell’intero progetto, ovvero illustrare di fronte ai “colleghi” le posizioni degli stati sotto esame, elaborare le raccomandazioni che gli altri paesi rappresentati nella simulazione hanno rivolto ai primi, rispondere alle domande e sollecitazioni provenienti dai vari portatori di interesse e infine adottare i rapporti finali sui singoli stati.

All’iniziativa hanno partecipato, divisi in piccoli gruppi, ciascuno rappresentativo di un diverso stato, circa 40 studenti, provenienti da varie università europee. Oltre agli studenti dell’Università di Padova, per cui hanno concorso cinque gruppi di studenti della laurea magistrale in Human Rights and multi-level governance, uno della laurea magistrale in European and global studies, e uno della triennale in scienze politiche, relazioni internazionali e diritti umani, sono confluite a Padova due squadre dello European master’s degree in human rights and democratisation (Venezia), una squadra dell’Università di Graz, una dell’Università cattolica di Budapest, nonché studenti degli atenei di Giessen, Vienna, Kocaeli (Turchia), Ca’ Foscari (Venezia).

La simulazione di quest’anno è stata realizzata da un gruppo di studenti del secondo anno della Laurea magistrale in Human Rights and Multi-level Governance, con il coordinamento del prof. Paolo De Stefani e della dottoressa Katrina Yusay Casulla, neolaureata dello stesso corso. Prima della tre-giorni di novembre, il gruppo organizzatore, oltre a mettere a punto le regole e lo scenario della complessa simulazione e curare la selezione dei partecipanti, aveva svolto vari incontri di formazione con le squadre, sia in presenza, a Padova e a Vienna, sia in forma di webinar e realizzando vari materiali multimediali.

Nel percorso di progettazione e nella fase finale, l’attività è stata sostenuta da Gianni Magazzeni, capo della sezione dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite che gestisce il “vero” UPR a Ginevra, da Viera Pejchal, funzionaria dello stesso ufficio, e da Nicoletta Zappile, della ONG UPR-Info, Ginevra. Le ultime due hanno anche partecipato alla fase finale e contribuito all’individuazione delle migliori squadre da premiare.

La simulazione è il primo esempio di “MUN” (Model United Nations) applicato all’Esame periodico universale. Molti organi e procedure dell’ONU sono tradizionalmente oggetto, in varie parti del mondo, di esercitazioni in cui studenti replicano le dinamiche diplomatiche e di discussione proprie di organismi quali il Consiglio di Sicurezza, o l’Assemblea Generale. I MUN sono un ottimo strumento per conoscere dall’interno i meccanismi di funzionamento di tali istituzioni e approfondire in modo partecipato le problematiche legali, politiche e socio-economiche degli stati che i vari delegati devono interpretare. Per la sua novità e complessità, lo UPR non era mai stato “replicato” in forma di simulazione: quello dell’Università di Padova è infatti il primo Model di questo tipo mai realizzato a livello internazionale. Anche questo spiega il particolare sostegno fornito al team di Padova sia dall’Alto Commissariato per i diritti umani, ossia la struttura delle Nazioni Unite che gestisce il “vero” UPR, sia di UPR-Info, una giovane ONG che si è negli anni affermata come struttura di riferimento per tutti gli organismi di società civile interessati a inserirsi in questo meccanismo di verifica della performance degli stati in materia di diritti umani. Alle giornate finali hanno partecipato, inoltre, osservatori, docenti delle università di Graz, Guangzhou (Cina) e Ljubljana.

L’attività è stata finanziata dal Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali nell’ambito dei fondi per la didattica innovativa. La simulazione è stata unanimemente valutata i modo molto positivo, sia per la funzionalità del disegno complessivo, sia per la qualità dei documenti prodotti e del dibattito animato dai partecipanti. Al termine delle sessioni, il Padova Model UPR 2019 ha premiato quattro squadre: una formata da studenti del master in Human Rights dell’Università di Padova, due dello European master’s degree in human rights e democratisation, e il team del corso di laurea in giurisprudenza dell’Università di Graz.

L’esperienza del Model UPR sarà presentata sul portale delle Nazioni Unite dedicato alla campagna “Stand up for Human Rights”.