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12/5/2010
Logo istituzionale del difensore civico della Regione Toscana raffigurante due mani stilizzate che si intrecciano
© Difensore civico Regione Toscana

Soppressione del difensore civico comunale: i difensori civici della Regione Toscana adottano una nuova risoluzione

A fronte della normativa statale che ha disposto per la soppressione del difensore civico comunale attraverso la Legge finanziaria 2010 (L. 191/2010, art. 2 co. 186), soppressione successivamente confermata, seppur con modifiche, attraverso la L. 26 marzo 2010, n. 42 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 25 gennaio 2010, n. 2), i Difensori civici locali della Toscana, attraverso il proprio organismo di coordinamento rappresentato dalla Conferenza permanente dei difensori civici toscani, nella seduta del 23 aprile 2010 hanno deliberato la Risoluzione che qui di seguito si riproduce.

La conferenza regionale dei Difensori Civici locali, riunita a Firenze in data 23 aprile 2010 ai sensi della Legge regionale 27 aprile 2009, n. 19:

preso atto della normativa statale che ha deciso la soppressione dei Difensori Civici comunali e la trasformazione dei Difensori Civici provinciali in Difensori territoriali con la possibilità per i Comuni di convenzionarsi con le Province;

ribadendo il proprio giudizio negativo nei confronti della suddetta normativa;

prendendo atto, con pieno apprezzamento, del ricorso presentato alla Corte Costituzionale dalla Regione Toscana (unica Regione italiana);

tornando a ribadire l’esigenza che la Conferenza nazionale dei Difensori civici, Regioni, Province e Comuni nonché gli organismi rappresentativi degli Enti Locali, l’ANCI, il Consiglio delle Autonomie Locali, URPT, UNCEM, continuino ad adoperarsi per ottenere l’abrogazione della normativa che viola la Costituzione e l’autonomia degli Enti Locali o la sua modifica in modo da garantire le forme di difesa civica associata già promosse ed attuate in Regione Toscana e in altre Regioni;

ritiene tuttavia che si debba garantire, in attesa dell’esito del ricorso, un’applicazione della normativa stessa che salvaguardi la tutela dei cittadini da parte della Difesa Civica;

a tal fine auspica che Regione, Province e Comuni nonché gli organismi rappresentativi degli Enti Locali, l’ANCI, il Consiglio delle Autonomie locali, URPT, UNCEM, assumano ogni opportuna iniziativa per realizzare i seguenti obiettivi:

  1. la nomina da parte delle Province che ne sono sprovviste (Firenze, Grosseto, Livorno, Siena) del proprio Difensore Civico;
  2.  il convenzionamento da parte dei Comuni con le Province per assicurare la Difesa Civica nei propri territori e perciò tendenzialmente in tutta la Toscana;
  3. la definizione di una convenzione tipo che preveda i rispettivi obblighi e diritti dei Comuni e delle Province, compresi gli aspetti economici, e in particolare stabilisca:

a) l’eventuale trasferimento di personale dagli uffici comunali del Difensore Civico agli uffici provinciali, in particolare dagli uffici dei Comuni capoluogo;

b) il mantenimento degli uffici comunali per la Difesa Civica per ricevere le istanze e svolgere una prima istruttoria delle pratiche da trasmettere al Difensore Civico territoriale ovvero al Difensore Civico regionale nei casi rientranti nella sua competenza;

c) la disponibilità dei Comuni a mettere a disposizione dei cittadini un ufficio, eventualmente l’Ufficio Relazioni col Pubblico, per ricevere le istanze e possibilmente svolgere una prima istruttoria delle pratiche da trasmettere al Difensore Civico territoriale ovvero al Difensore Civico regionale nei casi rientranti nella sua competenza.

La conferenza regionale invita gli enti sopra indicati (Regione, Province, Comuni e i loro organismi rappresentativi) ad assumere ogni possibile iniziativa affinchè venga data attuazione all’ordine del giorno presentato dal Sen. Pietro Marcenaro ed accolto dal Governo, in particolare per consentire alla Difesa Civica comunale di continuare ad operare finchè non siano stipulate le convenzioni con le Province avviando una riflessione sul ruolo della difesa civica in questa nuova dimensione;

invita altresì i Comuni e le Province che hanno il Difensore Civico o che lo hanno previsto nel loro Statuto a far propria la presente risoluzione e ad adoperarsi in ogni sede istituzionale in modo che venga adottata dai rispettivi Consigli;

decide infine di trasmettere la presente risoluzione alla Conferenza nazionale dei Difensori Civici, al Coordinamento dei Difensori Civici metropolitani, al Mediatore Europeo, al Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, all’Istituto Internazionale dell’Ombudsman (I.O.I) ed all’Istituto Europeo dell’Ombudsman (E.O.I.)

Risorse

Aggiornato il

6/5/2010