12 giugno: Giornata internazionale contro il lavoro minorile
Il 12 giugno si celebra la Giornata Mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, istitutita nel 2002 dall’Organizazione Internazionale del Lavoro. Il tema scelto per il 2022 è: “Protezione Sociale Universale per porre fine al lavoro minorile”.
Per realizzare questo tema e riuscire a porre fine al lavoro minorile è necessario che gli Stati aumentino gli investimenti nei sistemi di protezione sociale e stabiliscano dei progetti capaci di proteggere i bambini e le bambine dal rischio di lavoro minorile, come parte di politiche di più ampio respiro che mirano all’abolizione del lavoro minorile con un approccio olistico.
Ad oggi, ci sono 160 milioni di bambini e bambine sono impegnati in lavoro minorile, alcuni a partire dai soli 5 anni d’età, e tre quarti dei minori non sono beneficiari di nessuna politca di protezione sociale.
L’OIL ha definito il lavoro minorile come “l’attività lavorativa che priva i bambini e le bambine della loro infanzia, della loro dignità e influisce negativamente sul loro sviluppo psico-fisico”.
L’Africa è il continente in cui si registra sia la percentuale (un quinto) che il numero assoluto (72 milioni) più alti di bambini impiegati in forme di lavoro minorile, seguito dalla regione dell’Asia-Pacifico. In queste due regioni si trova complessivamente il 90% dei bambini e delle bambine impiegate in forme di lavoro minorile.
Il lavoro minorile è una pratica diffusa in tutti il mondo indipendentemente dal livello di reddito: la percentuale di bambini e bambine impiegati in lavoro minorile è più alta nei paesi a basso reddito, tuttavia il lavoro minorile colpisce anche il 9% dei bambini e delle bambine che vivono in Peasi a reddito medio-basso e il 7% dei bambini e delle bambine che vivono nei Paesi a reddito medio-alto. Un totale di 84 milioni di bambini e bambine impiegati in lavoro minorile vive in Paesi a medio reddito, formando circa il 56% del totale di bambini e bambine mpiegate in forme di lavoro minorile globalmente.