12 giugno: Giornata internazionale contro il lavoro minorile "Giustizia sociale per tutti. Porre fine al lavoro minorile!".
Secondo le Nazioni Unite, sebbene il mondo abbia fatto progressi nell'eliminazione del lavoro minorile, una serie di eventi internazionali (la pandemia di COVID e i conflitti in tutto il mondo) stanno ostacolando la crescita economica e quindi spingendo le famiglie a mandare i propri figli a lavorare, soprattutto in Africa e nella regione Asia-Pacifico. In questo senso, la comunità internazionale ha istituito il 12 giugno come Giornata internazionale contro il lavoro minorile. L'iniziativa mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema e sul suo rapporto con la giustizia sociale globale, nonché ad affrontare le radici che causano lo sfruttamento di circa 160 milioni di bambini in tutto il mondo, che corrisponde a quasi 1 bambino su 10 nel mondo.
Le parole di questa giornata speciale sono volontà e determinazione: l'ONU ritiene che sia possibile eliminare il lavoro minorile in tutto il mondo, se solo questi due elementi sono presenti quando si affronta la situazione. Nello specifico, l'ONU chiede due azioni principali: un'azione internazionale rinnovata alla luce della giustizia sociale globale e la ratifica universale della Convenzione n. 138 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro sull'età minima per il lavoro, che stabilisce che gli Stati parte possono definire un'età minima per il lavoro minorile, ma in ogni caso dovrebbe essere inferiore ai 15 anni.
Il tema di quest'anno è "Giustizia sociale per tutti. Stop al lavoro minorile!", per sottolineare il legame tra giustizia sociale e lavoro minorile.
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