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Alto Commissario per i diritti umani: soddisfazione per la prossima entrata in vigore del Protocollo Opzionale al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali

Il Sotto-Segretario Generale agli Affari Legali e alla Consulenza Legale delle Nazioni Unite, Patricia O'Brien, nell'atto di pronunciare un discorso in occasione della Cerimonia per il Treaty Event 2009 che apre a firme e ratifiche il Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui diritti economici sociali e culturali.
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L’Alto commissario per i diritti umani, Navi Pillay, ha espresso soddisfazione per il raggiungimento della decima ratifica necessaria affinché il Protocollo Opzionale al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, adottato il 10 dicembre 2008 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, entri in vigore.

Il Protocollo, che diventerà effettivamente vincolante dal 5 maggio 2013 ovvero tre mesi dopo il deposito dell'ultima ratifica utile compiuta dall'Uruguay, è il primo strumento giuridico internazionale a prevedere ricorsi individuali per la violazione di diritti economici, sociali e culturali.

In questo senso, il Protocollo è uno strumento fondamentale per gli individui poiché dà piena effettività ad una vasta gamma di diritti, tra cui un alloggio adeguato, cibo, acqua, igiene, salute, lavoro, sicurezza sociale e istruzione. Affinché tali diritti siano garantiti, i singoli e i gruppi avranno, grazie al Protocollo, la facoltà di chiedere giustizia davanti ad un forum internazionale in caso di violazione e di esaurimento dei ricorsi interni.

In particolare, gli Stati che hanno ratificato il suddetto Protocollo riconoscono la competenza del Comitato sui diritti economi, sociali e culturali, organo deputato al monitoraggio dell'omonimo Patto, a ricevere e considerare comunicazioni da parte di individui o gruppi di individui che lamentino di essere stati vittime della violazione di uno qualsiasi dei diritti economici, sociali e culturali tutelati. Con l’entrata in vigore del Protocollo inoltre, il Comitato potrà avvalersi di ulteriori strumenti di monitoraggio dell'effettiva applicazione del Patto, quali la facoltà di effettuare visite e inchieste sul campo e di ricevere ed esaminare comunicazioni interstatali.

Data l’importanza del Protocollo ai fini della tutele dei diritti economici, sociali e culturali, l’Alto Commissario per i diritti umani ha esortato gli Stati già firmatari dello stesso e gli Stati parti al Patto che ancora non hanno proceduto ad aderirvi ad intraprendere al più presto il processo di ratifica.

Gli Stati che hanno proceduto alla ratifica del Patto sono, in ordine di tempo: Ecuador, Mongolia, Spagna, El Salvador, Argentina, Bolivia, Bosnia Erzegovina, Slovacchia, Portogallo, Uruguay. L’Italia ha firmato il Protocollo il 28 settembre 2009.

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