Amnesty International: le migliori buone notizie del 2011
La sezione italiana di Amnesty International ha pubblicato sul proprio sito le migliori buone notizie del 2011, relative a prigionieri politici liberati, condanne a morte commutate, leggi liberticide cancellate, sgomberi forzati fermati e altro. Si segnalano, in particolare, le seguenti notizie
Prigionieri di coscienza - Tunisia
Il 19 gennaio le autorità tunisine hanno disposto il rilascio di tutti i prigionieri politici e di coscienza. Tra i prigionieri rilasciati, figurano il giornalista Fahem Boukadous e l'attivista Hassan Ben Aldallah. Entrambi erano stati arrestati in relazione alle proteste scoppiate nella regione meridionale di Gafsa, nel 2008. Accusati di "appartenenza a un'associazione criminale" e di "aver fatto parte di un'organizzazione avente l'intento di attaccare proprietà o persone", erano stati condannati a quattro anni di carcere al termine di un processo iniquo. Boukadous, già prigioniero di coscienza tra il 1999 e il 2001, era stato anche accusato di "diffusione di informazioni suscettibili di danneggiare l'ordine pubblico".
Violenza contro le donne - Repubblica Democratica del Congo
Il 21 febbraio il colonnello Kibibi Mutware è stato giudicato colpevole di aver ordinato lo stupro di 35 donne del villaggio di Fizi, nell'est del paese, assaltato nel corso di un'operazione militare delle forze armate congolesi. Si è trattato della prima condanna emessa da un tribunale congolese, dopo decenni d'impunità, per uno stupro di massa.
Pena di morte - Stati Uniti d'America
Il 9 marzo, dopo una moratoria sulle esecuzioni durata 11 anni, l'Illinois è diventato il sedicesimo stato degli Usa ad abolire la pena di morte. Il governatore Pat Quinn, nel prendere la decisione, ha anche commutato le condanne a morte degli ultimi 15 prigionieri in attesa di esecuzione.
Il 22 novembre il governatore dello stato dell'Oregon, Usa, John Kitzhaber, ha annunciato che non permetterà che venga eseguita la condanna a morte di Gary Haugen, prevista il 6 dicembre, né quella di qualsiasi altro detenuto nel braccio della morte, durante il suo mandato.
Il 7 dicembre l'Ufficio del procuratore di Philadelphia (Pennsylvania) ha comunicato che rinuncerà a chiedere la pena di morte per Mumia Abu-Jamal, il giornalista e attivista arrestato il 9 dicembre 1981 e condannato alla pena capitale per l'omicidio di un agente di polizia.
Sparizioni - Argentina
Il 31 marzo il generale in pensione Eduardo Cabanillas è stato condannato all'ergastolo per aver diretto nel 1976 il centro "Automotores Orletti" di Buenos Aires, dove furono torturati e uccisi prigionieri politici provenienti da altri paesi sudamericani.
Il 14 aprile l'ex presidente Reynaldo Bignone, al potere tra il 1982 e il 1983, è stato condannato all'ergastolo per i crimini commessi durante la dittatura.
Il 16 maggio otto ex militari, che il 13 dicembre 1976 parteciparono alla fucilazione di 15 prigionieri nella località di Margarita Belén, sono stati condannati all'ergastolo per crimini contro l'umanità.
Giustizia internazionale - Balcani
Il 23 febbraio il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (Tpij) ha condannato a 27 anni di carcere Vlastimir Djordjevic, un ex alto dirigente di polizia e funzionario del ministero degli Interni della Serbia, giudicato colpevole dell'omicidio, nel 1999, di almeno 724 kossovari albanesi, molti di quali civili non armati, e del successivo spostamento in Serbia di almeno 900 corpi, per impedire che si venisse a conoscenza del massacro. Djordjevic è stato giudicato colpevole anche della deportazione di almeno 200.000 kossovari albanesi.
Il 14 aprile il Tpij ha condannato rispettivamente a 24 anni e a 18 anni di carcere Ante Gotovina e Mladen Markac, due generali dell'esercito croato, per i crimini contro l'umanità commessi nel corso dell'Operazione tempesta, con cui tra l'agosto e il novembre 1995 la Croazia riconquistò la regione della Krajina compiendo massacri e deportando dal territorio la popolazione serba.
Il 26 maggio Ratko Mladic, sospettato di crimini di guerra in relazione a quanto accaduto a Srebrenica nel 1995, quando vennero uccisi almeno 8000 musulmani, è stato arrestato in Vojvodina, provincia settentrionale della Serbia, e poi trasferito al Tpij.
Il 20 luglio Goraz Hadzic, l'ultimo principale indiziato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità nei Balcani ancora latitante, è stato arrestato in Serbia, con le accuse di omicidio, imprigionamento e riduzione in lavoro forzato di civili croati e di altra nazionalità non serba residenti nella Slavonia orientale, tra il 1991 e il 1993.
Il 6 settembre il Tpij ha condannato a 27 anni di carcere Momcilo Perisic, ex capo dell'esercito jugoslavo, per crimini contro l'umanità e crimini di guerra durante l'assedio di Sarajevo dal 1992 al 1995 e il genocidio di Srebrenica del luglio 1995. È stato anche condannato per non aver punito i suoi sottoposti responsabili dell'uccisione e del ferimento di civili nel corso degli attacchi con i razzi contro la capitale della Croazia, Zagabria.
Discriminazione - Italia
Il 16 novembre il Consiglio di stato ha dichiarato illegale la cosiddetta "emergenza nomadi", in vigore dal maggio 2008. Lo "stato d'emergenza in relazione agli insediamenti nomadi", proclamato in Lazio, Campania e Lombardia e nel 2009 esteso anche a Piemonte e Veneto, ha facilitato sgomberi forzati e altre violazioni dei diritti umani ai danni delle comunità rom residenti in Italia.