COVID-19 e il lavoro minorile: un tempo di crisi, un tempo per agire
Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) e l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) hanno pubblicato insieme un rapporto intitolato COVID-19 and Child Labour: a time of crisis, a time to act. Le due agenzie delle Nazioni Unite hanno collaborato per richiamare l’attenzione globale sul lavoro minorile. Nonostante negli ultimi due decenni siano stati compiuti passi da gigante nella lotta contro il lavoro minorile, l’attuale pandemia COVID-19, rischia di vanificare gli sforzi, invertendo le tendenze positive osservate in diversi paesi, e aggravando ulteriormente i contesti più restii alle misure politiche e programmatiche.
Il lavoro minorile è la conseguenza di una combinazione di diversi fattori, quali la povertà, la mancanza di opportunità lavorative, le norme sociali, le migrazioni e varie emergenze. La degenerazione più recente è da attribuirsi proprio alla pandemia, il documento pubblicato il 12 giugno 2020, discute infatti i principali canali attraverso i quali l'attuale pandemia influenza il lavoro minorile, incluso il calo del tenore di vita, il deterioramento delle opportunità di lavoro; la riduzione delle rimesse e della migrazione; la contrazione degli scambi e degli investimenti diretti esteri; le temporanee chiusure delle scuole; gli shock sanitari; la pressione sui bilanci pubblici e sui flussi di aiuti internazionali
OIL e Unicef sostengono che sia necessario che gli stati intraprendano un’azione concreta contro il lavoro minorile, rivolta a tutti gli aspetti di vulnerabilità che si trovano ad affrontare i minori. L’impegno dovrà esplicarsi nell’implementazione di policies e programmi che contribuiscano all’eliminazione del problema, attraverso lo sviluppo di soluzioni sostenibili, fin dalla sua radice, ovvero dalla tutela dei diritti dei bambini.