DRI: rapporto sui bambini con disabilità abbandonati nelle strutture chiuse: l’urgenza di un’azione immediata
L’Associazione Disability Rights International DRI ha presentato i risultati delle ispezioni in sette strutture dell’Ucraina occidentale, rivelando, come evidenzia l’articolo di Avvenire del 05 maggio, l’atroce situazione creatasi in seguito alla decisione maturata in diversi orfanotrofi di espatriare in Europa i bimbi sani, lasciando invece letteralmente abbandonati negli istituti chiusi quelli affetti da disabilità fisica o intellettiva grave, stimati dall’Alto Commissariato ONU per i Rifugiatiessere almeno 100.000.
Le testimonianze dirette riferiscono di “orrore aggiunto ad orrore”: bambini ammassati in stanze senza aria e luce, maleodoranti, immobili, privi di farmaci e generi di prima necessità, nonché del personale di assistenza: spesso solo alcune volontarie del luogo si prodigano per offrire delle cure.
La Federazione FISH in un commento all’articolo di “Avvenire” descrive tali condizioni disumane e riporta che la testata riferisce di un probabile trasferimento di parte di questi bimbi dalle zone orientali, maggiormente esposte ai bombardamenti, privati dell’opportunità di raggiungere un paese europeo in quanto considerati dalla società “non recuperabili”. Il tutto in spregio di ogni norma internazionale sui diritti umani, a partire dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Sin dalle prime fasi dell’aggressione russa all’Ucraina, la FISH si era attivata, in collaborazione con l’EDF Forum Europeo sulla Disabilità per occuparsi dei 3 milioni di persone con disabilità (tra i quali almeno 100.000 bambini e bambine) segregate dalla società nei vecchi istituti in patria, dall’altro a livello nazionale per gestire il flusso di persone verso l’Italia e la loro accoglienza; alla luce di questi fatti chiede ora di intensificare i proprio sforziper affrontare il problemasu entrambi i fronti, sollecitando tra le altre proposte l’immediata apertura di un corridoio umanitario che consenta il rapido arrivo nel paese di più persone possibili.