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La detenzione arbitraria costituisce una grave minaccia alla libertà e al godimento di tutti gli altri diritti umani: nuovo Commento generale sulla libertà e la sicurezza della propria persona del Comitato diritti umani delle Nazioni Unite

Un prigioniero afferra le sbarre di un muro esterno al penitenziario su cui è stato dipinto un murales di prigionieri.
© UN Photo

Il Comitato diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato recentemente un nuovo Commento generale (General Comment No. 35) sull’articolo 9 del Patto internazionale sui diritti civili e politici che sancisce il diritto alla libertà e alla sicurezza della propria persona. Il Commento generale affronta una questione complessa e altamente sensibile nel diritto internazionale dei diritti umani: si chiede da un lato quando e in quale misura si possa giustificare la privazione della libertà personale e dall’altro si interroga sugli obblighi che gli Stati devono assumere per evitare detenzioni ingiuste e arbitrarie.

Come sottolineato da Gerald Neuman, membro del Comitato e relatore del Commento generale, la detenzione arbitraria costituisce una grave minaccia alla libertà e al godimento di tutti gli altri diritti umani e pertanto gli Stati non possono rinunciare né ai propri obblighi di protezione degli individui da ogni forma di privazione illegale della libertà, né a quelli di prevenzione e di repressione di qualunque arresto e detenzione arbitraria da parte di privati o gruppi.

Oltre a definire il concetto di detenzione arbitraria e a stabilire le garanzie procedurali necessarie per tutelare la libertà e la sicurezza personale, il Commento codifica i lavori del Comitato negli ultimi tre decenni su questa tematica per far meglio comprendere ai funzionari governativi, agli operatori della giustizia e ai membri della società civile, gli orientamenti e i punti di vista del Comitato stesso in materia.

Il Commento generale si sofferma in particolare sul tema controverso delle detenzioni senza capo d’accusa che vengono effettuate per motivi di sicurezza in situazioni eccezionali, come nel caso di conflitti armati. Secondo il Commento, questi tipi di detenzione rischiano di privare l’individuo della propria libertà personale in maniera arbitraria e senza un giusto processo.

Infine, il Commento si sofferma sulle misure di garanzia che devono essere adottate da parte degli Stati per rendere la detenzione per motivi di sicurezza conforme a quanto sancito dall’articolo 9 del Patto.

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