La scomparsa di Franziska Jägerstätter, vedova di Franz Jägerstätter e testimone della non violenza

Immagine del volto di Franziska Jaegerstaetter, vedova di Franz Jägerstätter.

Il Centro Diritti Umani dell'Università di Padova e la Cattedra UNESCO "Diritti umani, democrazia e pace" partecipano vivamente al cordoglio per la morte di Franziska Jaegerstaetter, vedova di Franz Jägerstätter.

La centenaria Franziska Jaegerstaetter fu moglie del martire antinazista nonviolento Franz Jaegerstaetter il quale, mosso da profonde convinzioni religiose, dichiarò apertamente che non poteva prestare servizio militare poiché lottare per lo Stato nazionalsocialista sarebbe stato contrario alla sua coscienza. Intimato più volte di deporre la sua obiezione di coscienza, anche da esponenti del clero, Franz rifiutò sempre preferendo una condanna a morte certa per diserzione, piuttosto che partecipare alla guerra di sterminio di Hitler. Venne ucciso il 9 agosto del 1943. Per le sue credenze così radicate nella religione la Chiesa lo proclamò beato nel 2007.

Franziska sostenne sempre il marito in questa decisione pur conscia delle conseguenze. In seguito alla sua morte ne custodì la memoria e continuò a essere lei stessa testimone della non violenza e del sostegno verso il prossimo. Per queste ragioni è stata insignita di molte onorificienze, tra cui nel 2007 la medaglia d'oro al merito della Presidenza della Repubblica austriaca e nel 2010 il titolo papale "Pro Ecclesia et Pontefice".

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