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Nazioni Unite: l’Alto Commissario per i diritti umani chiede all’ASEAN di avviare ampie consultazioni per la stesura della Dichiarazione dei diritti umani

Il sigillo ufficiale dell'ASEAN (Associazione delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale)
© ASEAN

L'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay, in una dichiarazione rilasciata a conclusione della Commissione Intergovernativa per i diritti umani dell'ASEAN (Associazione delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale), ha esortato i Paesi membri ad intraprendere ampie consultazioni con i principali attori presenti nella regione in vista della stesura di una bozza di Dichiarazione dei diritti umani dell'ASEAN, che verrà presentata a luglio ai Ministri degli Esteri degli Stati membri.

Navi Pillay, nel suo messaggio, ha espresso la speranza che la Dichiarazione dei diritti umani dell'ASEAN possa giocare un ruolo importante per la promozione dei diritti umani nel sudest asiatico, diventando uno strumento per rafforzare gli standard internazionali in materia di diritti umani.

L'Alto Commissario ha posto inoltre l'attenzione sulle modalità di adozione della Dichiarazione, rimarcando la centralità di avviare un processo inclusivo e significativo di consultazioni affinchè la Dichiarazione possa acquisire il consenso necessario perché sia uno strumento efficace.

La Dichiarazione dei diritti umani sarà adottata nel corso del prossimo summit dell'ASEAN, a novembre.

L'Associazione delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale (ASEAN) è stata istituita l'8 agosto del 1967 a Bangkok con la Dichiarazione dell'ASEAN (Dichiarazione di Bangkok), firmata da cinque Stati fondatori: Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia. Successivamente sono entrati a far parte dell'associazione Brunei, Vietnam, Laos, Myanmar e Cambogia per un totale di 10 Stati membri. La sede dell'ASEAN è a Jakarta, in Indonesia.

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