Questione israelo-palestinese: parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia


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La Corte Internazionale di Giustizia, riunitasi lo scorso 9 luglio a l'Aja, ha espresso un parere consultivo relativo alla costruzione del muro di separazione che Israele sta costruendo nei Territori Palestinesi Occupati. -

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La questione del muro è stata posta alla Corte dall’Assemblea Generale con la risoluzione A/ES-10/L.16 del 08 dicembre 2003, al termine di una sessione speciale sulla Palestina.

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Il documento emesso dalla Corte, intitolato “Conseguenze legali della costruzione del muro nei territori palestinesi occupati”, dichiara contrario al diritto internazionale la costruzione del muro.

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La Corte sostiene che Israele ha l’obbligo di sospendere l’edificazione di questa barriera e di smantellare la parte già eretta, riparando i danni causati dall’opera alle popolazioni palestinesi. La Corte, inoltre, invita la comunità internazionale a non legittimare la situazione di illegalità derivata dalla costruzione del muro e a non dare assistenza per mantenerla.

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La decisione, presa con il voto favorevole di 14 giudici e di 1 voto contrario, è di natura consultiva e non vincolante. In seguito al pronunciamento della Corte il Segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha rinviato all’Assemblea Generale l’esito affinché le Nazioni Unite valutino le prossime iniziative per risolvere la questione.

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Link

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Corte Internazionale di Giustizia
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http://www.icj-cij.org/icjwww/icjhome.htm

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Testo del parere consultivo
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http://www.icj-cij.org/icjwww/idocket/imwp/imwpframe.htm

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Nazioni Unite –Centro di informazione / Medio Oriente
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http://www.un.org/apps/news/infocusRel.asp?infocusID=70&Body=Palestin&Body1=

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Scheda: la Corte Internazionale di Giustizia

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 E' l'organo giurisdizionale delle Nazioni Unite, col potere quindi di emettere "sentenze" e "pareri"; la sua istituzione è espressamente prevista dagli articoli 7.1 e 92 - 96 della Carta dell'Onu. La Corte, che ha sede all'Aja, si compone di 15 membri la cui carica dura 9 anni, eletti dall'Assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza attraverso successive e indipendenti votazioni.

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Solo gli Stati possono essere parti nei processi davanti alla Corte. Perchè uno Stato possa 'citare' in giudizio un altro Stato, occorre che ambedue abbiano riconosciuto, con apposita dichiarazione, la competenza obbligatoria della Corte.

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La giurisdizione di questa si estende a tutte le controversie giuridiche (quindi, non a quelle politiche) riguardanti: l'interpretazione di un trattato internazionale; qualsiasi questione di diritto internazionale; l'esistenza di qualsiasi fatto che costituisca violazione di un obbligo internazionale; la natura o la misura della riparazione dovuta per la violazione di un obbligo internazionale.

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Oltre che sentenze, la Corte pronuncia pareri su questioni giuridiche sottopostele dal Consiglio di sicurezza o dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite

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Tra le questioni più significative affrontate dalla Corte ricordiamo, la controversia tra Nicaragua e Stati Uniti, sull'adozione, da parte di questi ultimi, di misure illegali di ingerenza e minacce alla sicurezza (caso sottoposto nel 1984); in varie circostanze inoltre sono stati risolti problemi di definizione di confini.

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http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_materiali/scuola/sistema/10.html

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