Rio+20: pubblicati i documenti conclusivi della Conferenza sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e del Summit dei Popoli
A conclusione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20, tenutasi a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno 2012, è stato pubblicato il documento finale "The future we want", firmato dagli oltre 100 Capi di Stato e di Governo presenti alla Conferenza.
Il documento, che raccoglie i principi e gli impegni assunti dagli Stati per promuovere lo sviluppo sostenibile a livello globale, è stato accolto con favore dall'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay, che, riprendendo il titolo del documento, ha dichiarato che "Il futuro che vogliamo è certamente un futuro fatto di diritti umani". La Sig.ra Pillay, ricordando come inizialmente le disposizioni per la promozione dei diritti umani non fossero presenti nella bozza di "The future we want", ha dichiarato che la loro inclusione segna l'affermazione della centralità dei diritti umani per l'agenda politica internazionale. Tra i diritti riconosciuti, l'Alto Commissario ha citato, in particolare, il diritto allo sviluppo, ad un adeguato standard di vita, il diritto al cibo, all'acqua e ai servizi igienici, il diritto alla salute, all'istruzione, al lavoro, i diritti delle donne, dei migranti, delle persone anziane, i diritti dei popoli indigeni e i diritti legati alla salute sessuale e riproduttiva.
Il 23 giugno si è concluso anche il Summit dei Popoli per la Giustizia Sociale e Ambientale, la Conferenza delle organizzazioni della società civile organizzata parallelamente alla Conferenza intergovernativa di Rio+20. Il Summit dei Popoli ha adottato una dichiarazione finale, che sintetizza i principali esiti delle discussioni tematiche affrontate nel corso della Conferenza. La dichiarazione finale, critica nei confronti del concetto di economia verde (green economy) promosso dalla Conferenza di Rio+20 poichè considerata strumentale al permanere di modelli di produzione e consumo capitalisti, propone la valorizzazione dei popoli, della loro storia e dei loro sistemi produttivi, per promuovere un nuovo paradigma economico, basato sulla gestione democratica, partecipata e popolare delle risorse. Grande attenzione è posta sul rispetto dei diritti umani, con particolare riferimento al diritto al lavoro e ai diritti delle donne.
Il testo del documento "The future we want", in lingua inglese, e della dichiarazione finale del Summit dei Popoli, in lingua portoghese, è disponibile al link sotto riportato.