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Seconda conferenza internazionale sulla Siria: dall’Unione Europea pieno sostegno ad una soluzione diplomatica guidata dalle Nazioni Unite

Conferenza di Bruxelles  Brussels conference on 'Supporting the future of Syria and the region', del 24 e 25 aprile 2018

L'Unione Europea e le Nazioni Unite hanno co-presieduto la Seconda conferenza internazionale sulla Siria dal titolo “Supporting the future of Syria and the region”, tenutasi il 24 e 25 aprile 2018 a Bruxelles.

Anche attraverso l'esposizione di casi concreti, come quello di Farah, una bambina di sei anni che vive a Zaatari in un campo profughi della Giordania, la conferenza ha ricordato ai leader politici e alle oltre 200 organizzazioni coinvolte l'urgenza di un'azione di supporto politico al processo di pacificazione del conflitto siriano.

Sul tema è intervenuta Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, la quale ha dichiarato: "C'è stato terreno comune sul fatto che non c'è soluzione militare per la guerra in Siria. C'è un bisogno, riconosciuto da tutti, di rilanciare una soluzione politica. E c'è anche un accordo sul ruolo cardine riconosciuto alle Nazioni Unite nel guidare questo processo. L'Unione Europea ha sempre considerato l'ONU - e Staffan de Mistura - come gli unici ad avere la leadership legittima per assicurare che un processo politico sia significativo, inclusivo e rappresenti tutti i siriani nei colloqui intra-siriani, e che questo processo sia in linea con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite già adottate."

Ribadendo l'importanza di una soluzione pacifica al conflitto, Staffan de Mistura, Inviato speciale del Segretario Generale sulla Siria, ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti: "È l’ora della diplomazia al suo più alto grado”, posizione che viene rafforzata ancora una volta dalle dichiarazioni di Mogherini "Bisogna far tacere le armi".

La Conferenza ha ottenuto, oltre alle dichiarazioni di appoggio e collaborazione ad una soluzione politica, anche un impegno finanziario di 4,4 miliardi di dollari per il 2018 e di 3,3 miliardi di dollari per gli anni successivi a partire dal 2019, da destinare ad aiuti umanitari per la popolazione colpita dal conflitto. Le Nazioni Unite, rappresentate da Mark Lowcock, Sottosegretario Generale per l’Ufficio di coordinamento degli Affari Umanitari, hanno espresso il loro apprezzamento nei confronti del sostegno politico e finanziario ricevuto da Unione Europea, Germania e Regno Unito in particolare.

Iniziata il 15 marzo 2011, la guerra civile siriana dura ormai da più di sette anni. Oltre 13 milioni sono i siriani che hanno urgente bisogno di un intervento umanitario e più di 5,6 milioni sono i rifugiati all’estero.

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