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Tutte le parti politiche del Sud Sudan firmano un accordo di pace a Sant'Egidio

Dichirazione di Roma sul processo di pace in Sud Sudan

Il 13 gennaio 2020 è stata firmata a Roma presso la Comunità di Sant'Egidio una Dichiarazione che "riunisce per la prima volta tutte le parti politiche del paese". Lo ha ricordato Paolo Impagliazzo, Segretario generale della comunità di Sant'Egidio, ringraziando tutti i partecipanti per gli sforzi profusi. Il documento è il risultato di molte giornate di lavoro ma anche dell'impegno della comunità di Sant'Egidio negli ultimi anni per facilitare il dialogo politico in Sud Sudan.

Tre sono i punti cardine dell'accordo: l'impegno "solenne" alla cessazione delle ostilità a partire dalla mezzanotte del 15 gennaio; l'impegno a discutere e a valutare insieme - alla comunità di Sant'Egidio - meccanismi per risolvere le divergenze; la garanzia per le organizzazioni umanitarie di poter operare nel paese a sostegno della popolazione civile.

La Dichiarazione è stata firmata dai membri della delegazione del governo centrale del Sud Sudan, dai rappresentanti dei Movimenti di opposizione sud sudanesi che non hanno aderito all'accordo di pace rivitalizzato del 2018 ad Addis Abeba (Ssoma) e da quelli delle opposizioni firmatarie dell'accordo.

"Il cessate il fuoco è necessario per ricostruire la fiducia e la speranza nel nostro popolo" ha affermato Barnaba Marial Benjamin, inviato del presidente Salva Kir. "Abbiamo seguito l'invito di Papa Francesco a lasciare da parte le differenze e a cercare ciò che unisce, il metodo che ha ispirato anche la Comunità di Sant'Egidio" e ha continuato indicando come "in questi giorni di incontro tra sudsudanesi è stato possibile riconoscere la storia comune che ci unisce". Una firma "senza alcuna pre-condizione" e con l'impegno di lavorare alla costruzione di una pace duratura insieme al governo e agli altri firmatari. 

La Dichiarazione è consultabile al link sottostante.

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