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La sfida educativa dell’arte per la promozione dei diritti umani: risposte territoriali attraverso il GECT «immateriale»
La volontà di analizzare il legame tra arte e diritti umani nasce dalla necessità di concepire un nuovo, universale linguaggio educativo, capace di condurre ogni uomo verso la pienezza della sua dignità. È una riflessione concettuale e filosofica che presenta delle forti consonanze con il corpus giuridico dei diritti umani, e che dunque permette di sostenere una reinterpretazione valoriale delle politiche educative e culturali a livello locale, nazionale e internazionale. Il diritto umano all’arte esprime il suo potenziale educativo anche nel contesto europeo: consente di individuare il necessario «supplemento d’anima» alla Strategia Europa 2020 e di porre l’investimento in intelligenza creativa al centro degli obiettivi tematici della Politica di Coesione 2014-2020, e dunque della realizzazione territoriale di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il risultato concreto di questa analisi è la proposta di un piano d’azione per la costituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) che possa dirsi, seguendo l’auspicio espresso da Luc Van der Brande, «immateriale ». Partendo dall’esperienza del progetto INTERREG IVC CREA.RE, un possibile «GECT dell’arte e dei diritti umani», basato sulla centralità della persona e della sua vocazione creativa, viene riconosciuto quale appropriata risposta territoriale a tale sfida educativa e al bisogno di radicare, attraverso la «transcend civic identity», la cittadinanza europea a un orizzonte di appartenenza universale.
09/01/2014