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Icona degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Obiettivo 4 "Istruzione di qualità"
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Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

Autore: Giuseppe Aldighieri, Studente MA Human Rights and Multilevel Governance, Università di Padova

L’Obiettivo 4 ha lo scopo di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti, assicurando che ovunque, nell’intervallo di tempo tra il 2015 e il 2030, tutti abbiano accesso ad un sistema di educazione universale, inclusivo, con eguale standard di qualità e trasformativo in fatto di opportunità di vita. Gli aspetti dell’equità e della qualità dell’istruzione sono di particolare rilievo, in quanto sono entrambe dimensioni che sono state trascurate dai precedenti Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM). 

Tale obiettivo viene espressamente sancito nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, contenuta all’interno della Risoluzione 70/1 adottata dall’Assemblea Generale (settembre 2015). L’istruzione inclusiva e accessibile è inoltre riconosciuta come diritto umano fondamentale dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) all’articolo 26, che recita come segue:

“Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito[...].”

L'UNESCO è l’agenzia delle Nazioni Unite deputata alla raccolta e rielaborazione dei dati statistici su questo obiettivo. L’organizzazione, tramite l’iniziativa Education for All (EFA), era anche responsabile del monitoraggio dei progressi nel campo dell’educazione nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM). 

Gli obiettivi tuttavia non furono raggiunti entro il tempo limite fissato per il 2015. Questo ha comportato una rivalutazione del piano d’azione e la sua implementazione, poi proseguito con il concepimento dell’Agenda 2030. Il processo è culminato nell’adozione della Dichiarazione di Incheon, nel maggio del 2015.

Per misurare e valutare i progressi fatti, le Nazioni Unite hanno deciso di dividere ognuno dei 17 obiettivi in una serie di sotto-obiettivi. Ad ogni sotto-obiettivo sono correlati degli indicatori sia globali che tematici per facilitarne la misurazione. Per quanto riguarda il quarto obiettivo, si possono trovare i seguenti sotto-obiettivi:

  • 4.1 Entro il 2030, assicurarsi che tutti i ragazzi e le ragazze completino una istruzione primaria e secondaria libera, equa e di qualità che porti a rilevanti ed efficaci risultati di apprendimento
  • 4.2 Entro il 2030, assicurarsi che tutte le ragazze e i ragazzi abbiano accesso a uno sviluppo infantile precoce di qualità, alle cure necessarie e all'accesso alla scuola dell'infanzia, in modo che siano pronti per l'istruzione primaria
  • 4.3 Entro il 2030, garantire la parità di accesso per tutte le donne e gli uomini ad una istruzione a costi accessibili e di qualità tecnica, ad una istruzione professionale e di terzo livello, compresa l'Università
  • 4.4 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente il numero di giovani e adulti che abbiano le competenze necessarie, incluse le competenze tecniche e professionali, per l'occupazione, per lavori dignitosi e per la capacità imprenditoriale
  • 4.5 Entro il 2030, eliminare le disparità di genere nell'istruzione e garantire la parità di accesso a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale per i più vulnerabili, comprese le persone con disabilità, le popolazioni indigene e i bambini in situazioni vulnerabili
  • 4.6 Entro il 2030, assicurarsi che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, uomini e donne, raggiungano l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo
  • 4.7 Entro il 2030, assicurarsi che tutti i discenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l'uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile
  • 4.a Costruire e adeguare le strutture scolastiche in modo che siano adatte alle esigenze dei bambini, alla disabilità e alle differenze di genere e fornire ambienti di apprendimento sicuri, non violenti, inclusivi ed efficaci per tutti
  • 4.b Entro il 2020, espandere sostanzialmente a livello globale il numero di borse di studio a disposizione dei paesi in via di sviluppo, in particolare dei paesi meno sviluppati, dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo e dei paesi africani, per l'iscrizione all'istruzione superiore, comprendendo programmi per la formazione professionale e della tecnologia dell'informazione e della comunicazione, tecnici, ingegneristici e scientifici, nei paesi sviluppati e in altri paesi in via di sviluppo
  • 4.c Entro il 2030, aumentare notevolmente l'offerta di insegnanti qualificati, anche attraverso la cooperazione internazionale per la formazione degli insegnanti nei paesi in via di sviluppo, in particolare nei paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo

I progressi compiuti sono misurati e pubblicati annualmente dall’ UNESCO nel Rapporto di Monitoraggio dell’Educazione Globale (GEM Report, erede del precedente EFA Global Monitoring Report), sulla base dei dati raccolti dall’UNESCO Institute for Statistics.

Per quanto riguarda il sotto-obiettivo 4.1, sull’accesso all’educazione primaria e secondaria, il GEM Report del 2023 indica come il tasso di partecipazione mondiale all’educazione della prima infanzia sia rimasto stabile a circa il 75% tra il 2015 e il 2020. Gli aumenti maggiori, di circa quattro punti percentuali ciascuno, si sono verificati nell’Africa sub-sahariana e settentrionale e nell’Asia occidentale, le due regioni che avevano i valori di base più bassi. La pandemia COVID-19 ha congelato i progressi in alcuni Paesi: i tassi di partecipazione sono diminuiti di circa il 20% in alcuni Paesi con reddito medio-basso (Nepal e Filippine), medio-alto (Albania e Repubblica Domenicana) e reddito di fascia alta (Oman e Uruguay). Il tasso medio di iscrizione nei Paesi che non offrono alcuna istruzione pre-primaria gratuita è del 68% rispetto al 78% di quelli che la garantiscono e all’83% di quei Paesi che garantiscono almeno due anni di istruzione pre-primaria gratuita. Un altro elemento interessante emerso dal rapporto è uno studio condotto su 28 paesi, che ha dimostrato come troppi pochi bambini raggiungano livelli elevati di attività fisica. La mancanza di attività fisica era solitamente una preoccupazione nei contesti urbani e più ricchi, ma il rapido progresso tecnologico e i sempre più lunghi periodi trascorsi davanti agli schermi la stanno convertendo in un problema globale. 

Per quanto concerne il sotto-obiettivo 4.5, sulla parità di genere nell’accesso all'educazione e alla formazione professionale, includendo anche le persone in condizioni più vulnerabili (i.e.  persone con disabilità, popolazioni indigene, bambini, ecc.), il GEM Report 2023 mostra un bilancio perlopiù positivo. Il tasso di alfabetizzazione giovanile mondiale, ad esempio, è passato dall’87% nel 2000 al 91% nel 2015, ma è aumentato di meno di un punto percentuale fino al 2020. Il numero di giovani analfabeti è sceso da 107 milioni nel 2015 a 99 milioni nel 2020. Si è inoltre registrato un miglioramento considerevole e rapido dello stato di alfabetizzazione delle donne. In India, il 46% delle donne tra i 45 e 49 anni, e il 90% delle ragazze  tra i 15 e i 19 anni erano alfabetizzate nel 2020-21. In Sierra Leone, 18% delle donne di età compresa tra i 35 e 39 anni e 74% delle ragazze tra i 15 e 19 annni erano alfabetizzate nel 2019. I tassi di alfabetizzazione maschile, invece, sono progrediti molto lentamente in Gambia, Liberia e Mauritania. Un altro dato interessante è il fatto che i tassi di alfabetizzazione degli adulti stanno registrando un aumento, in quanto i gruppi di popolazione più giovani e istruiti stanno sostituendo quelli di persone più anziane e meno istruite. Nel caso invece di paesi come  Cambogia, Kenya e il Nepal, si è notato come i loro tassi di alfabetizzazione siano rimasti invariati, o addirittura diminuiscano leggermente con l’avanzare dell’età. 

In merito al sotto-obiettivo 4.7, sul raggiungimento di uno sviluppo sostenibile e una cittadinanza globale, la maggior parte degli indicatori delle infrastrutture scolastiche è rimasta stabile o è migliorata solo lentamente tra il 2015 e il 2020. Tuttavia, un numero sempre maggiore di scuole è stato collegato all’elettricità, con una percentuale che è salita dal 66% al 76% nella scuola primaria e dal 77% all’ 86% nell’ istruzione secondaria. Riguardo a tale ambito, il rapporto suggerisce come l’energia solare possa contribuire ad accelerare il processo di elettrificazione delle scuole. In particolare, i dati mostrano che dei 31 Paesi in cui più della metà delle scuole primarie è priva di elettricità, 28 hanno un potenziale di energia solare superiore alla media mondiale. Il rapporto del 2022 della Coalizione globale per proteggere l’istruzione dagli attacchi ha rilevato che gli attacchi all’istruzione e l’uso militare di scuole e università sono aumentati nel biennio 2020-21 rispetto a quello 2018-19, in particolare nel Mali e Myanmar.  

Secondo i dati raccolti nel rapporto annuale sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2023 i progressi registrati verso un’istruzione di qualità erano già più lenti di quanto richiesto nel periodo pre-pandemia, ma il COVID-19 in particolare ha avuto un impatto devastante sull’istruzione, causando perdite di apprendimento in quattro paesi su cinque dei 104 Paesi presi in considerazione. Senza misure aggiuntive, solo un paese su sei riuscirà a raggiungere l’obiettivo di un accesso universale all’istruzione secondaria entro il 2030. Si stima inoltre che 84 milioni di bambini e ragazzi saranno ancora fuori dalle scuole e circa 300 milioni di studenti non avranno le competenze base necessarie per avere successo nella vita. Il rapporto inoltre sottolinea come per raggiungere i parametri di riferimento nazionali dell’Obiettivo 4, meno ambiziosi rispetto a quelli in ambito internazionale, 79 Paesi a basso e medio reddito devono ancora far fronte ad un deficit finanziario medio annuo di 97 miliardi di dollari. Viene inoltre specificato che per completare l’Obiettivo 4, il finanziamento dell’istruzione deve diventare una priorità d’investimento nazionale:  misure come rendere l’istruzione gratuita e obbligatoria, l’aumento del numero di insegnanti, il miglioramento delle infrastrutture scolastiche di base e lo stare al passo con la trasformazione digitale sono considerate essenziali. 

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Aggiornato il

8/4/2024