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Giornata Mondiale dell’Ambiente, 5 giugno 2025: l’inquinamento da plastica e l’interdipendenza tra ambiente e conflitti tra le sfide cruciali per la salvaguardia del pianeta

World Environment Day 2025
© UNEP

Il 5 giugno 2025 si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 2994 (XXVII) con l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare una maggiore intraprendenza sulla questione ambientale in tutto il mondo. Progressivamente, la Giornata è diventata un punto di riferimento per la promozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 riguardanti l’ambiente. Ogni anno più di 150 paesi vi prendono parte, sotto la guida del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (PNUA), che si propone di fornire una direzione comune sulla protezione dell’ambiente, informando e fornendo gli strumenti necessari alle nazioni e alle loro cittadine  e cittadini per poter aumentare la loro qualità della vita senza impattare negativamente sulle future generazioni.

Il tema della campagna delle Nazioni Unite per il 2025 è agire collettivamente per il contrasto all’inquinamento della plastica. La plastica rappresenta oggi una delle minacce principali per la salvaguardia del pianeta, avendo ormai colonizzato ogni suo angolo, dagli organi dei nostri corpi alle profondità degli oceani, dove ogni anno vengono disperse circa 11 milioni di tonnellate di plastica, mentre 13 milioni di tonnellate si sedimentano nel suolo. Nel 2025 si stima che il consumo mondiale di plastica ammonterà a 516 tonnellate. Per poter far fronte a tutto questo è necessario scardinare l’attuale paradigma economico capitalista, imperialista e liberista a favore di un paradigma di economia sostenibile, circolare ed inclusiva attraverso un ripensamento strutturale dell’intera filiera della plastica e del suo ciclo di vita. Il Centro Diritti Umani ha aderito a questa campagna, organizzando la proiezione del film documentario “Breath” di Ilaria Congiu, prodotto con il patrocinio di Legambiente ed Extinction Rebellion, all’interno del progetto “Oltre lo schermo. Cineforum su diritti umani, nuove tecnologie e cambiamento climatico” presso il Cinema Lux di Padova.

In risposta a questa sfida globale nel 2022 l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente, di cui fanno parte tutti i 193 stati membri, ha adottato la risoluzione 5/14 attraverso cui si affidava al Direttore Esecutivo del PNUA il compito di convocare un Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC) sull’Inquinamento da Plastica col fine di stabilire uno  strumento internazionale vincolante a livello giuridico su tale questione. In vista della seconda parte della quinta sessione del Comitato, che si terrà dal 5 al 14 agosto 2025 a Ginevra, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell’ambiente 2025 ha espresso la necessità del raggiungimento di un accordo fondato su una prospettiva di economia circolare, attenta alle esigenze delle comunità e in linea con l’Agenda 2030. Ha inoltre esortato le parti coinvolte nei negoziati a lavorare con determinazione per conseguire questo obiettivo comune.

Tuttavia, considerando la situazione geopolitica attuale, non possiamo esimerci dal citare un altra dimensione della questione ambientale spesso ignorata, ma di cruciale importanza, racchiusa nella relazione tra ambiente e conflitti armati. Questi ultimi hanno infatti ripercussioni molto profonde sugli ecosistemi, determinando la devastazione e la contaminazione dell’ambiente e privando la popolazione civile di risorse naturali fondamentali per la sopravvivenza, come sta accadendo in Ucraina e a Gaza. E’ bene inoltre ricordare che la presenza consistente di risorse naturali e la conseguente frenesia di ricavarne profitto talvolta hanno esacerbato gli scontri bellici, come nel caso della Repubblica Democratica del Congo, dove l’attività estrattiva di minerali preziosi come il cobalto e il coltan, utilizzati per la produzione di batterie ricaricabili, continuano a fomentare le ostilità, in un ciclo di violenza e distruzione dell’ambiente senza fine.

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